Inizia a dare risultati il “tour de force” che l’ispettorato
della Funzione Pubblica, in collaborazione con DigitPA, sta facendo
per monitorare il numero di Pec pubbliche attivate e assicurare ai
cittadini che le PA siano in regola nel giorno del bettasimo della
e-mail certificata, previsto per lunedì 26 aprile. Stando a quanto
riferisce Palazzo Vidoni in una nota “aumenta il numero delle
Amministrazioni centrali dello Stato che hanno pubblicato una o
più indirizzi di Pec nei propri siti istituzionali così come
nell’Indice delle Pubbliche Amministrazioni (www.indicepa.gov.it)
– si legge -. Molte altre si sono inoltre impegnate ad adempiere
entro poche ore agli obblighi di legge”.
Sono 29 le PA centrali che hanno pubblicato almeno una Pec. Si
tratta, nel dettaglio del
ministero della Giustizia (357 Pec), ministero dell’Interno (68),
ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (4), ministero
dell’Economia e Finanze (117), ministero del Lavoro e delle
Politiche sociali (21), presidenza del Consiglio dei Ministri (41),
ministero degli Affari esteri (240), ministero per i Beni e le
Attività culturali (45), Avvocatura generale dello Stato (25),
ministero della Salute (48), ministero della Difesa (111),
ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio (11),
Agenzia del territorio (6), Arma dei Carabinieri (3.911), Scuola
superiore della Pubblica Amministrazione (6), Inps (559), Inail
(272), Ente nazionale previdenza assistenza lavoratori dello
spettacolo (45), Agenzia per le erogazioni in agricoltura (28), Asi
(32), Automobile club d’Italia (107), Cnr (1), Enac (43), Croce
Rossa Italiana (1), Enit (1), Istituto dei postelegrafonici (1),
DigtPA (1), Corpo Forestale dello Stato (1) e Istituto superiore
per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (1).
12 amministrazioni, invece, si sono impegnate a pubblicare nelle
prossime ore almeno una casella: ministero delle Infrastrutture e
dei trasporti, ministero dello Sviluppo economico, Corte dei Conti,
Consiglio di Stato, Amministrazione autonoma dei Monopoli dello
Stato, Agenzia delle Entrate, Agenzia delle Dogane, Comando
generale della Guardia di Finanza, Inpdap, Istituto di previdenza
del settore marittimo, Istituto nazionale per il commercio estero,
Istituto superiore di sanità e Istat.
Nella “lista nera” il ministero delle Politiche agricole e
forestali, Istituto nazionale di economia agraria, Istituto di
studi per l’analisi economica, Istituto per gli affari sociali,
Istituto nazionale per le conserve alimentari, Istituto per lo
sviluppo della formazione professionale dei lavoratori e Unire che
non hanno pubblicato nemmeno una Pec.