Pec, gli stranieri esclusi dal servizio

Brunetta promette di presentare in Parlamento una modifica alla normativa che impone la titolarità dell’account esclusivamente ai cittadini italiani

Pubblicato il 28 Apr 2010

Pec anche per i cittadini stranieri regolarmente residenti
in Italia. Il ministro Brunetta promette di presentare alle Camere
una modifica alla normativa che prevede che il servizio possa
essere attivato solo dagli italiani. La decisione è stata presa a
seguito di una lettera di Ismail Ademi, nato in Albania e cresciuto
in Italia che lamentava l'impossibilità di aprire una casellam
giudicando discriminatorie le norme che regolano il servizio. “Ma
i 5 milioni di immigrati che lavorano, pagano le tasse, fanno
impresa e contribuiscono all’irrobustimento del PIL che il suo
governo deve gestire – ha protestato – non li prendete proprio in
considerazione? Ma come può parlare allora di meritocrazia,
integrazione e rispetto delle regole quando il governo discrimina
in prima persona?”.

La risposta del ministro non si è fatta attendere. “Caro signor
Ademi, ho letto con interesse la sua lettera e condivido le Sue
considerazioni. Penso sia giusto che i processi di innovazione e di
modernizzazione della Pubblica Amministrazione debbano andare a
beneficio di tutti coloro che vivono e lavorano nel nostro Paese,
indipendentemente dalla loro cittadinanza. Oggi l’estensione del
servizio Postacertificat@ a chi, straniero, risiede in Italia è
impedita dalle previsioni di legge. E’ tuttavia mia intenzione
modificare quanto prima questa situazione. Fin dai prossimi giorni
presenterò al Parlamento una modifica normativa che dia la
possibilità di usufruire del servizio a tutti coloro che,
lavorando onestamente, contribuiscono alla crescita del nostro
Paese. Inoltre, in attesa che cambino le norme, mi impegno fin
d’ora a individuare le soluzioni tecniche che siano in grado,
già dai prossimi giorni, di consentire il rilascio del servizio ai
residenti che non sono cittadini italiani”.

Intanto il sito di registrazione continua a funzionare a
singhiozzo. "La situazione tornerà alla normalità nelle
giornata di oggi". Interpellata dal Corriere delle
Comunicazioni, Poste Italiane rassicura sulla tempistica.
"C'è stato un boom di richieste e il sito è andato in
tilt, ma non c'è nessun malfunzionamento tecnico. Stiamo
lavorando per farlo tornare a regime", precisano.
Ieri Telecom Italia e Poste avevano annunciato un'iniziativa di
potenziamento del sistema. "L'affollamento verificatosi
sui sistemi di accesso al servizio gratuito e accessibile a 50
milioni di cittadini è assolutamente fisiologico e sta creando
unicamente attesa presso i richiedenti – recitava la nota diffusa
-.Proprio per ovviare a tale inconveniente da ieri è stato
predisposto un ulteriore potenziamento del sistema  così da
snellire i flussi e velocizzare le registrazioni".

Intanto il ministro Brunetta promette di modficare la normativa
sulla posta certificata per fare in modo che ne possano usufruire
anche i lavoratori stranieri che lavorano regolarmente nel nostro
Paese. La decisione è stata presa a segutito di una lettera di
Ismail Ademi, nato in Albania e cresciuto in Italia che lamentava
l'impossibilità di aprire una casella. “Ma i 5 milioni di
immigrati che lavorano, pagano le tasse, fanno impresa e
contribuiscono all’irrobustimento del PIL che il suo governo deve
gestire – ha protestato – non li prendete proprio in
considerazione? Ma come può parlare allora di meritocrazia,
integrazione e rispetto delle regole quando il governo discrimina
in prima persona?”.

La risposta del ministro non si è fatta attendere. “Caro signor
Ademi, ho letto con interesse la sua lettera e condivido le Sue
considerazioni. Penso sia giusto che i processi di innovazione e di
modernizzazione della Pubblica Amministrazione debbano andare a
beneficio di tutti coloro che vivono e lavorano nel nostro Paese,
indipendentemente dalla loro cittadinanza. Oggi l’estensione del
servizio Postacertificat@ a chi, straniero, risiede in Italia è
impedita dalle previsioni di legge. E’ tuttavia mia intenzione
modificare quanto prima questa situazione. Fin dai prossimi giorni
presenterò al Parlamento una modifica normativa che dia la
possibilità di usufruire del servizio a tutti coloro che,
lavorando onestamente, contribuiscono alla crescita del nostro
Paese. Inoltre, in attesa che cambino le norme, mi impegno fin
d’ora a individuare le soluzioni tecniche che siano in grado,
già dai prossimi giorni, di consentire il rilascio del servizio ai
residenti che non sono cittadini italiani”.

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