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Piermarini: “Agenda digitale, Renzi faccia presto”

L’esperto Innovazione di Ancitel: “C’è una forte aspettativa sulle decisioni del nuovo governo. Ma bisogna accelerare: focus su start up, formazione e smart city”

Pubblicato il 24 Mar 2014

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Il 19 e il 20 marzo si è tenuto lo Smau Roma, la prima occasione utile a livello nazionale per discutere e confrontarsi sull’indirizzo che vuole dare l’esecutivo sul tema della digitalizzazione.

L’evento clou della fiera è stato il punto fatto da Anci sullo stato d’attuazione dell’agenda digitale: l’intervento del digital champion uscente Francesco Caio, la tavola rotonda con Ragosa e i delegati sull’innovazione di comuni e regioni, le conclusioni del Presidente dell’Anci, Piero Fassino incentrate in particolar modo sulle smart cities e sulla necessità, da parte dei comuni, di armonizzare lo sviluppo tecnologico delle città («non essere prigionieri di un’offerta tecnologica ma governarla»).

Molti, moltissimi interventi in cui portatori di interesse di vario titolo sono tornati a descrivere la propria vision sull’amministrazione digitale, mentre andava ancora in scena il male di un Paese fermo sulle riforme e che continua a cavitare sulle analisi avendo smarrito la capacità di sintesi.

L’unica differenza sostanziale rispetto ai precedenti incontri è il senso di attesa crescente che si percepisce anche in sala per il nuovo contesto politico che si è delineato ad inizio anno.

Il cambio di Governo, l’attenzione del Primo Ministro per i nuovi media e per la tecnologia, il previsto summit a luglio sull’agenda digitale europea che si dovrebbe tenere proprio in Italia, hanno generato una forte aspettativa nei confronti di Renzi e della sua squadra.

Ora gli operatori Ict attendono le prossime mosse del Governo, a partire proprio dalla nomina del mister (o miss, per una volta) agenda digitale.

Un primo segnale in questa direzione può essere letto nel messaggio inviato dal Sottosegretario Angelo Rughetti proprio in occasione dello Smau di Roma. Rughetti indica già alcune azioni che verranno portate avanti con l’ausilio del Ministero per la Semplificazione e Pubblica Amministrazione: incentivi per start-up digitali e agevolazioni per assunzioni di giovani; formazione del personale nella PA; piani di attuazione con il coinvolgimento diretto delle città.

Sempre nella nota del sottosegretario c’è poi una valutazione politica su quella che dovrebbe essere la nuova cabina regia, auspicando che vengano dati pieni poteri a Palazzo Chigi.

Verrebbe, in questa ipotesi, confermato il modello precedentemente adottato dal Governo Letta della struttura di missione per l’attuazione dell’agenda digitale presso la Presidenza del Consiglio.

Quello che deve emergere tra le priorità di Governo è che, al giorno d’oggi e in un contesto sempre più globalizzato, la competitività produttiva di un paese passa innegabilmente attraverso il suo grado di innovazione, delle sue imprese e della sua pubblica amministrazione.

Se la Repubblica di Venezia nel XIII secolo affermava a tutto il mondo la sua superiorità commerciale con il controllo della principale via di comunicazione allora esistente, oggi dobbiamo essere competitivi sui nuovi mezzi di comunicazione.

Speriamo che la scelta proprio della città di Venezia come sede del prossimo summit europeo sull’agenda digitale sia di buon auspicio per il nostro Paese.

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