IL PROGETTO

Pisano: “Joint venture Stato-privati per il cloud nazionale”

La ministra dell’Innovazione anticipa le scelte sulla razionalizzazione dei data center della PA: “Il partner sarà selezionato con una gara pubblica. Modello già sperimentato con successo in Uk”

Pubblicato il 20 Feb 2020

paola pisano

Sarà una joint venture tra lo Stato e i privati, sul modello dell’Inghilterra, a gestire il cloud nazionale per i dati strategici della Pubblica amministrazione. Si tratterà di un soggetto europeo e il partner, che avrà una quota di minoranza, sarà selezionato con una gara pubblica.

Il ministro dell’Innovazione Paola Pisano anticipa in una intervista a “Il Sole 24 ore” le scelte sulla razionalizzazione degli oltre 11 mila data center disseminati tra le amministrazioni italiane. Il tema è delicato. Si temono polemiche sul coinvolgimento dei privati e su come saranno scelti.

“Premetto – sottolinea Pisano – che si tratta di un modello già sperimentato con successo in Inghilterra. La soluzione che abbiamo in mente è un soggetto di mercato, auspicabilmente unico, che farà da Polo strategico nazionale. Il controllo sarà pubblico, ma con una quota di minoranza ci sarà un partner industriale o un pool di partner privati che verranno scelti con una procedura ad evidenza pubblica. Il Polo si occuperà solo dei dati critici, quelli che rientrano nel perimetro di sicurezza nazionale, e comunque, per i diversi profili di competenza, sarà vigilato dalle varie Authority di regolamentazione esistenti. Dovra’ sviluppare un vero modello di business per la gestione dei servizi in cloud, con una visione di lungo periodo. Ma gestira’ anche una parte di infrastrutture e spazi fisici per lo storage”.

Pisano tocca anche i temi Spid e banda ultralarga. Per quanto riguarda l’identità digitale, la ministra ha fatto sapere che si andrà avanti con le norme in vigore, dato che non si è trovata la convergenza politica sullo “Spid di Stato”. Sul fronte banda ultralarga si sono evideziati ritardi – “l’obiettivo al 2020 è sfumato”, ha sottolineato – e per questo motivo verranno coinvolte anche Anas e Ferrovie che giocano un ruolo chiave nel rilascio delle autorizzazioni.

Sprint alla cittadinanza digitale

Intanto la ministra accelera anche sulla cittadinanza digitale. In audizione davanti alla commissione Trasporti e Tlc della Camera, ha annunciato che “l’app per accedere ai servizi della Pubblica amministrazione, dovrebbe uscire a fine marzo o per i primi di aprile”.

“Ci sarà un supporto da parte nostra ai Comuni” per render funzionale la app ma, ha aggiunto, “anche le grosse amministrazioni come l’Inps, con cui stiamo collaborando, stanno legando i loro servizi ad IO”.

“Tutto ciò che stiamo sviluppando è per migliorare la vita dei nostri cittadini e aumentare le opportunità nel nostro Paese, ad esempio diminuendo il digital divide”, ha concluso Pisano.

Cos’è e come funziona l’app IO

Il progetto IO per lo sviluppo dell’app dei servizi pubblici fa parte della strategia del Governo italiano per la cittadinanza digitale. Lo scopo del progetto è mettere al centro il cittadino nell’interazione con la Pubblica Amministrazione, creando un’applicazione semplice e intuitiva, che sia un unico punto di accesso per tutti i servizi degli enti centrali e locali.

Grazie a IO, le PA centrali e locali possono:

  • ricevere comunicazioni e aggiornamenti;
  • ottenere e gestire documenti (atti, notifiche, certificati);
  • ricordare e gestire le scadenze;
  • effettuare pagamenti digitali;
  • eleggere il proprio domicilio digitale.

Il progetto ha come obiettivo l’attuazione dell’articolo 64 bis del Codice dell’Amministrazione Digitale, che istituisce un unico punto di accesso per tutti i servizi digitali, erogato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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