IL PROGETTO

Più ragazze per il coding, Regione Emilia e Maw rilanciano la sfida nelle scuole

Il progetto raccoglie quest’anno 20 istituti contro i cinque coinvolti fra 2014 e 2015. Costanza Turrini (Maw) a CorCom: “Contaminazione e promozione le chiavi per la nuova formazione digitale”

Pubblicato il 14 Ott 2015

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Avvicinare le ragazze all’informatica e alla tecnologia con un approccio pratico e divertente da portare nelle scuole. Con questo obiettivo l’agenzia per il lavoro Maw ha lanciato lo scorso anno il progetto Girls Code It Better, prevedendo corsi sul tema del digitale che nell’anno scolastico 2014/2015 hanno coinvolto 5 istituti dell’Emilia-Romagna. Il successo dell’iniziativa e il giudizio positivo dell’Ufficio Scolastico Regionale hanno portato ad un nuovo protocollo d’intesa tra la regione Emilia e Maw che per l’anno scolastico da poco iniziato estenderà il progetto alle studentesse di 20 scuole secondarie di primo grado sparse per il territorio.

Lo svolgimento di Girls Code It Better prevede innanzitutto degli incontri di formazione per il personale degli istituti che prepareranno ai corsi. Durante le lezioni le studentesse avranno anche a disposizione la piattaforma Google Apps for Education, che permetterà di conservare i materiali del progetto in un ambiente virtuale e mettere in contatto tutte le partecipanti.

Le studentesse più meritevoli saranno poi selezionate e assegnate a 17 gruppi, ai quali Maw offrirà altrettanti percorsi formativi seguiti ognuno da un docente tutor e un maker. Formazione metodologica e tecnica, che porterà le partecipanti a contatto con tecnologie avanzate, come stampanti 3D e microprocessori programmabili.

“Abbiamo già delle candidature di scuole anche per l’anno prossimo, ma soprattutto stiamo avendo una grande partecipazione alle nostre giornate di formazione da parte degli insegnanti. Coinvolgere i docenti degli istituti è importante” – spiega a CorCom Costanza Turrini di MAW, responsabile di Girls Code It Better – “La speranza è quella di diffondere il più possibile, attraverso la contaminazione e la promozione di un uso più completo e consapevole dei mezzi digitali a disposizione, un modo nuovo di guardare alla tecnologia nella scuola“.

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