È il rialzo dei prezzi causato dall’inflazione e non solo l’ostacolo che secondo la Corte dei Conti rischia di rallentare sull’execution complessiva del Pnrr con un impatto più rilevante su alcuni progetti. È quanto emerge dalla relazione sullo stato degli interventi al primo semestre 2022. E nella lista delle attività a potenziale rischio c’è anche la digitalizzazione. “Le amministrazioni centrali dello Stato hanno reagito positivamente al primo impatto con il Pnrr, con il conseguimento pressoché totale degli obiettivi previsti dal Piano ma l’attenzione sulla sua esecuzione resta particolarmente elevata e il giudizio complessivo sul 2022 potrà delinearsi solo a fine anno – si legge nella nota di sintesi della relazione approvata (con delibera n. 47/2022/G) dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, in cui la magistratura contabile ha riportato gli esiti delle analisi svolte sullo stato di attuazione di 31 su 45 degli interventi ricompresi nel Pnrr e sul conseguimento degli obiettivi previsti per il primo semestre 2022.
Difficoltà di spesa per le singole amministrazioni
“Malgrado il dato formale positivo, nei settori esaminati sono emerse sostanziali criticità, in un contesto, come quello attuale, che ha visto modificare il quadro economico finanziario rispetto alle previsioni iniziali, determinando l’emersione di elementi di incertezza destinati ad influenzare il rialzo dei costi di realizzazione di alcuni progetti. In tale prospettiva, la Corte ha sottolineato il permanere di difficoltà notevoli nella capacità di spesa delle singole amministrazioni, a dimostrazione del fatto che una maggiore disponibilità ed un maggior impiego di risorse non corrispondono automaticamente a reali capacità di sviluppo. Un aspetto, quest’ultimo, da valutare in un lasso di tempo più ampio, che consenta di elaborare previsioni sull’impatto reale degli interventi del Pnrr sul Pil”.
Il portale Capacity Italy
Secondo la Corte dei conti il rafforzamento delle strutture amministrative e l’adeguatezza delle risorse umane in corso di reclutamento costituiscono “elementi essenziali ai fini dell’attuazione degli interventi, così come adeguate attività di assistenza tecnica che garantiscano lo svolgimento delle azioni connesse alla realizzazione degli obiettivi”. Le osservazioni della Corte, su questo punto specifico, si sono focalizzate sulla “necessità di superare la questione della finanziabilità dell’assistenza tecnica, attualmente non finanziabile con i fondi del Pnrr. “Molto potrà essere fatto – a parere della Corte – con l’introduzione, nel giugno scorso, del nuovo portale “Capacity Italy”.
Per governare il ritorno a una gestione ordinaria priva delle attuali, ma momentanee, disponibilità legate alle risorse europee, “sarà fondamentale garantire la stabilizzazione dei flussi finanziari destinati alle amministrazioni, anche per evitare la messa in sofferenza delle imprese che hanno tarato organizzazione e strategie aziendali sull’attuale entità degli stimoli economici e finanziari”.