Poste e Telecom Italia amiche per la Pec

Le due aziende avrebbero messo a fattor comune le competenze per partecipare al bando di gara del Ministero della PA e Innovazione. In campo anche il tandem Aruba-Lottomatica

Pubblicato il 28 Set 2009

Il bando per la posta elettronica certificata continua a far
parlare di sé. Dopo l’articolo pubblicato dal Corriere delle
Comunicazioni nello scorso numero, il ministero della PA e
Innovazione, che quel bando lo ha fatto, ci tiene a mettere i
puntini sulle i della polemica sollevata dal caso Poste Italiane,
presunta azienda “avvantaggiata” dai requisiti tecnici
richiesti dal disciplinare di gara. Requisiti che, però, non
devono necessariamente fare capo ad una sola impresa. “Il bando
di gara parla esplicitamente di possibilità di raggruppamenti
temporanei di impresa – precisano dal Dit -. Non è specificato da
nessuna parte che debba essere una sola azienda ad avere tutti i
requisiti richiesti. Al contrario è possibile che anche due o più
società si accordino per mettere a fattor comune il loro know-how
tecnologico e la loro rete, proprietaria o meno, per partecipare
alla gara”. Il primo raggruppamento “virtuoso” per mettere le
mani su un progetto innovativo che vale circa 50 milioni di euro si
sarebbe già attivato per partecipare alla gara. Stando a quanto
risulta al Corriere delle Comunicazioni, Poste italiane e Telecom
Italia avrebbero messo a fattor comune le rispettive capacità: la
prima, una presenza sul territorio che in Italia non ha eguali e la
seconda, un know-how tecnologico decisamente all’avanguardia.

Una massa d’urto, quella messo in piedi dalle due imprese, che se
la dovrà vedere con altri due concorrenti di caratura come Aruba e
Lottomatica. Ancora secondo quanto appreso dal Corriere delle
Comunicazioni, il service provider, che è uno dei gestori Pec
certificati dal Cnipa, avrebbe trovato un accordo con Lottomatica:
l’azienda leader nel mercato dei giochi legali metterebbe a
disposizione la sua rete di punti vendita che coprono l’80% dei
comuni italiani con popolazione residente superiore ai 10mila
abitanti, così come richiesto dal bando. “Va tenuto conto del
fatto – sottolineano ancora gli esperti di Brunetta – che il bando
prevede il cosiddetto ‘avvalimento’, ovvero la possibilità di
un’azienda di avvalersi delle competenze di un’altra, anche
più piccola, per rispondere ai requisiti previsti dal  bando di
gara”.
Questi accordi virtuosi risponderebbero alle esigenze del progetto
“Pec pubblica” che deve raggiungere tutti i cittadini, anche
quelli residenti in zone marginali, dove non mancherà certo un
ufficio postale e anche un punto Lottomatica. “Dobbiamo
garantire  una reale capillarità del servizio in risposta
ai requisiti previsti dal Dpcm dello scorso maggio che norma la
mail certificata – rimarca il ministero -. Non ci possiamo
permettere di lanciare un progetto Paese come la Pec senza che
effettivamente tutti i cittadini possano comodamente
accedervi”.

A rimanere fuori dalla gara, invece, i tabaccai di cui finora si
era parlato come possibili partecipanti alla gara, quantomeno per
gli sforzi messi in campo con il progetto Reti amiche, ovvero
quello che permette ai cittadini di fruire di alcuni dei servizi
della PA direttamente nei punti vendita aderenti alla Fit
(Federazione italiana tabaccai).
Chiunque vincerà la gara, comunque, si troverà a dover gestire un
progetto come quello della Pec che vale 50 milioni di euro e
destinato esclusivamente alle comunicazioni tra PA e cittadini.
Cosa che ha fatto storcere la bocca a chi pensava che la Pec
sarebbe servita anche per altri tipi di rapporti. Il disciplinare
regola una Cec-Pac (Comunicazione elettronica certificata tra PA e
cittadino). “Anche in questo caso abbiamo rispettato il Dpcm che
ha normato una casella  per permettere agli utenti di dialogare
agevolmente con la PA – spiegano al ministero -. Non potevamo
regalare (la Pec sarà gratuita, ndr) uno strumento utilizzabile in
ogni settore. Saremmo entrati a gamba tesa nel mercato privato
degli operatori Pec. Quale operatore sarebbe stato in grado di
competere con una Pec pubblica gratuita?”. Nessuno,
effettivamente.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati