Ancora problema per i servizi postali a causa del black out del
server centrale di Poste Italiane. Il disservizio iniziato
mercoledì sembrava essere stato risolto e invece si è trascinato
fino ad oggi in una parte dei 14mila uffici sparsi sul territorio
nazionale. Sugli sportelli sono comparsi fin dalla prima mattinata
cartelli con su scritto: “Causa problemi di linea i servizi non
sono disponibili”. Tra i servizi più difficilmente erogati
quello di Posatmat e pagamento bollettini.
In una nota diffusa alle 16 di oggi Poste Italiane si scusa con la
clientela “per le difficoltà nella fornitura dei servizi
avvenute negli uffici postali a causa di un guasto al sistema
informatico che ha rallentato le operazioni, con l'effetto di
allungare i tempi di attesa, e in alcuni casi ha impedito
l’esecuzione delle operazioni stesse. I tecnici hanno
ripristinato il regolare funzionamento del sistema per la fornitura
di tutti i servizi postali e finanziari. In ogni caso, nella
giornata odierna sono state regolarmente eseguite 5,5 milioni di
operazioni, a fronte dello standard giornaliero che è pari a 7
milioni di operazioni. Per assicurare il completamento delle
operazioni, oggi gli uffici postali rimarranno aperti anche oltre
il normale orario di lavoro, fino a che non saranno serviti tutti i
clienti”.
Tra le zone più interessate la provincia di Roma e le Marche.
Nella regione, in particolare, la Slp-Cgil denuncia “ripetuti
malfunzionamenti» della piattaforma Sdp: maschere che appaiono e
scompaiono dai monitor, operazioni non contabilizzate, postazioni
che non si riavviano dopo l'ennesimo crash”.
“Alle intuibili criticità tecniche che pesano sul personale in
servizio – rileva il sindacato – si sommano le comprensibili
lamentele della clientela: dal giorno 1 è stato possibile pagare
solo una minima parte delle pensioni ed accettare solo pochi
bollettini di versamento per le utenze in scadenza”.
“Dai territori – prosegue la nota – ci segnalano decine di mail
commerciali che incitano alla produzione e alla sottoscrizione di
nuovi contratti quando è praticamente impossibile portare a
termine con efficacia le più semplici operazioni transazionali”.
Il sindacato chiede “il massimo supporto agli uffici” con
"l'erogazione dello straordinario necessario per smaltire
le code e effettuare le chiusure di cassa” e “chiare
disposizioni su come comportarsi nell'eventualità non sia
possibile chiudere le giornate contabili, impartite entro
l'orario di chiusura e attraverso fax visto che dagli uffici è
quasi impossibile accedere anche alla posta elettronica”.
Levata di scudi anche da parte dei consumatori. Il Codacons precisa
che “questa mattina disservizi, più e meno gravi, e lunghe file
agli sportelli negli uffici postali di Roma a causa del cattivo
funzionamento di un nuovo software”.
“Il Codacons – continua l’associazione dei consumatori –
venuto a conoscenza dell’accaduto, ha preso subito contatto con i
vertici di Poste Italiane ed è tuttora in attesa di chiarimenti e
maggiori informazioni. L’associazione comunque invita, in attesa
di conoscere le ragioni e la durata degli inconvenienti, tutti i
cittadini che hanno subito dei danni dai disservizi a contattarla,
e segnalare l’accaduto sul blog del presidente Codacons, l’avv.
Carlo Rienzi, per ottenere un risarcimento proporzionato
all’accaduto”.
E anche la politica invita a fare chiarezza. “I disservizi
postali che hanno caratterizzato questi ultimi giorni e anche nella
giornata odierna, determinati dal blocco dei terminali, hanno
determinato un grave disagio agli utenti per le ovvie difficoltà
legate ai pagamenti delle bollette – afferma Michele Pagano,
presidente del Coordinamento Udc della provincia di Roma –
Esprimiamo perplessità rispetto all'accaduto, auspichiamo
l'accertamento delle cause scatenanti il blackout
nell'erogazione del servizio e confidiamo che episodi di questo
genere non abbiano a ripetersi nel futuro”.