Tempi più brevi per la giustizia civile nel Mezzogiorno. È l’obiettivo del progetto di diffusione del Processo civile telematico (Pct) presentato oggi a Roma dal ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, da quello della Giustizia Paola Severino, e dal ministro dell’Istruzione Francesco Profumo.
Il progetto vale 7,2 milioni di euro, derivanti dalla seconda fase di riprogrammazione dei fondi strutturali (maggio 2012) operata nell’ambito del Piano di azione per la coesione. In particolare, 4,4 milioni di euro provengono dal programma operativo nazionale “Energia” (Fondo europeo sviluppo regionale) e 2,8 milioni di euro sono a carico di risorse nazionali rese disponibili con la delibera Cipe del 26 ottobre 2012.
Secondo stime di Banca d’Italia e del ministero della Giustizia, la risoluzione di un contenzioso civile in primo grado richiede in media nel Sud del Paese circa il doppio del tempo previsto nel Centro-Nord. In Italia ci vogliono in media 1.210 per la risoluzione di una disputa commerciale presso il tribunale civile, con un costo complessivo pari a 29,9% del valore della controversia, mentre nell’Unione europea la media è di 547 giorni con un costo complessivo pari al 21,5% del valore della controversia
Al tribunale civile di Torino, che ha registrato la migliore performance a livello nazionale, si impiegano 855 giorni con un costo complessivo pari al 22,3% del valore della controversia. A Bari si impiegano 2.022 giorni ed il costo sale al 34,1% (dati Doing Business).
“Con il Pct – si legge in una nota del ministero guidato da Barca – “le informazioni e gli atti degli uffici giudiziari saranno prodotti digitalmente e veicolati in automatico ai destinatari, alimentando le banche dati, aggiornando lo stato di avanzamento dei procedimenti di contenzioso civile e supportando i processi decisionali e la produzione di altre informazioni e atti”.
L’informatizzazione riguarderà le notifiche e le comunicazioni di cancelleria in 80 uffici giudiziari delle otto Regioni del Mezzogiorno, i decreti ingiuntivi nei 23 maggiori uffici giudiziari delle stesse. Per le notifiche telematiche “si punta a una riduzione dei costi di gestione amministrativa, sia per l’ufficio interessato sia per i legali difensori delle parti, stimata in oltre 35 milioni di euro all’anno per le sole spese di spedizione, cui aggiungere 12.000 ore di lavoro in meno a carico dell’ufficio giudiziario. Per i decreti ingiuntivi telematici, invece, l’obiettivo è di ridurre del 50-60% i tempi di emissione del decreto e i costi di gestione e produzione del provvedimento, sia per l’ufficio giudiziario che per gli studi legali”.