“Puntiamo alla semplificazione della vita del cittadino e dei medici di medicina generale della Sardegna, i primi attori del processo di dematerializzazione. Grazie all’accordo siglato con Federfarma, questo tipo di procedura consentirà alle farmacie territoriali di poter attivare l’utilizzo della nuova tipologia di ricetta”. Parole dell’assessore alla sanità Luigi Arru, che fanno da cornice ad una notizia particolarmente attesa dai suoi concittadini: parte ufficialmente il 15 aprile nell’isola l’era della ricetta medica elettronica, con l’intento di arrivare al 90% di copertura entro il 2016.
Il placet è arrivato dalla giunta regionale su proposta dello stesso assessore, approdo di un percorso iniziato nel giugno scorso. Addio alle ricette rosa di carta, dunque, e spazio alle ricette dematerializzate. Con un cospicuo risparmio per il bilancio della sanità sarda, “considerando che i moduli stampati dalla Zecca dello Stato costano un milione di euro l’anno e sono interamente a carico della regione”, precisa Arru, che guarda oltre: “Vogliamo favorire i percorsi diagnostici e terapeutici nell’interesse dei cittadini e dei medici. Fino a questo momento i medici di famiglia, in numerosi casi, sono stati semplici estensori delle prescrizioni”. E ancora, “l’informatica non è solo semplificazione della vita, ma anche monitoraggio di percorsi di qualità per i servizi offerti”.
In ogni caso una sorta di rivoluzione per la Sardegna, considerando che a percorrere questa nuova strada saranno 660 farmacie e 1.660 medici di famiglia, che in questi mesi sono stati preparati per riuscire ad essere operativi a metà aprile; congiuntamente, è in corso l’adeguamento di tutte le strutture del sistema sanitario regionale nell’ambito della registrazione dell’erogazione delle prestazioni utilizzando il sistema della ricetta elettronica dematerializzata (occorre ricordare che ogni anno nella regione vengono emesse 21 milioni di ricette farmaceutiche e 4 milioni di prescrizioni di visite specialistiche). Ma non è tutto. Entro la fine dell’anno tutti i medici di famiglia (per ora la percentuale si ferma al 75%) saranno inseriti all’interno del Sisar – Sistema informativo sanitario integrato regionale – e perciò potranno prescrivere la ricetta dematerializzata. Ricetta che, almeno nella fase iniziale, sarà stampata in copia dallo stesso medico mentre l’originale arriverà per via telematica direttamente alla farmacia in formato digitale. A questo proposito, Arru spiega: “La copia cartacea diventa uno strumento transitorio. Un promemoria che, quando il sistema sarà collaudato e gli utenti saranno abituati alla novità, verrà abbandonato del tutto”.