IL PROGETTO

Ricetta elettronica, scatta l’obbligo per i veterinari. Italia prima in Europa

In Gazzetta le nuove norme che regolano l’emissione online dei farmaci per gli animali. La ministra della Salute, Giulia Grillo: “Misura cruciale nella strategia di lotta all’antibiotico-resistenza ma anche per innovare la PA”. Ecco le novità

Pubblicato il 15 Apr 2019

giulia-grillo

Addio carta per le ricette del veterinario. Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale diventa obbligatoria, da domani, la ricetta veterinaria elettronica, che andrà a sostituire il formato cartaceo su tutto il territorio nazionale. Ad annunciarlo oggi nel corso di una conferenza stampa a Roma il ministro della Salute, Giulia Grillo.

“La ricetta sanitaria elettronica veterinaria è un tassello importantissimo nel processo di innovazione digitale che riguarda la sanità italiana- ha spiegato – Siamo il primo Paese in Europa ad adottare questo sistema innovativo nel campo della sanità animale e sarà una garanzia per tutti, poiché ci indicherà puntualmente il consumo dei farmaci negli allevamenti e avremo dati precisi anche in merito al consumo degli antibiotici”.

Secondo il ministro, la ricetta veterinaria elettronica è “fondamentale anche nella strategia di lotta all’antibiotico resistenza – ha sottolineato- che è una delle principali sfide future di salute pubblica. Come ci dice l’Organizzazione mondiale della sanità, se non interveniamo in tempo nel 2050 potremmo avere quasi due milioni e mezzo di morti. Per questo siamo orgogliosi del gruppo di lavoro che oggi ha portato a termine questo processo”.

“Si tratta di un’innovazione vincente destinata a semplificare la vita di tutti sia degli allevatori, sia dei proprietari di piccoli animali, sia dei farmacisti – puntualizza il Direttore generale della Sanità animale e farmaci veterinari del Ministero della Salute, Silvio Borrello –  La ricetta elettronica serve anche per aumentare il livello di sicurezza alimentare e nel contempo ridurre gli oneri burocratici oltre che a risparmio di spesa”.

“Secondo alcune stime –precisa – solo per il settore lattiero caseario la ricetta elettronica farà risparmiare circa 60 mln di euro l’anno. Con questa sistema avremo poi la possibilità di controllare in tempo reale i consumi dove siamo giudicati come Italia un po’ la maglia nera. Ora vedremo veramente se è vero e cosa c’è che non va”.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima infatti che nel 2050 il fenomeno della antimicrobico-resistenza sarà responsabile di 2,4 milioni di morti soltanto nell’area OCSE, con un impatto sull’economia pari a 3,5 miliardi di dollari l’anno, solo in Italia si rischiano mezzo milione di decessi, con un costo per il nostro Servizio sanitario pari a 13 miliardi di dollari.

Come funziona la ricetta elettronica veterinaria

La ricetta veterinaria elettronica, attraverso l’alimentazione del Sistema Informativo Nazionale per la Farmacosorveglianza, traccia l’intero ciclo di gestione dei medicinali e dei mangimi medicati/prodotti intermedi destinati all’uso in veterinaria, dalla prescrizione-erogazione fino alla registrazione delle informazioni dei trattamenti effettuati.

La ricetta veterinaria elettronica è identificata da un Numero Ricetta e da un Pin di 4 cifre generato dal sistema al momento dell’emissione da parte del medico veterinario.

Attraverso il portale www.vetinfo.sanita.it e sul sito www.ricettaelettronicaveterinaria.it i medici veterinari, i farmacisti, i grossisti, i mangimifici, gli allevatori e i proprietari di animali possono richiedere le credenziali, registrarsi ed operare in base alle caratteristiche e i compiti del proprio profilo. Per emettere la ricetta, i medici veterinari possono anche utilizzare una App scaricabile dagli app store.

I cittadini possono rivolgersi al farmacista fornendo il numero della ricetta e il Pino, più semplicemente, il proprio codice fiscale e il Pin. Se si è un allevatore, in alternativa, potrà fornire il codice azienda e il Pin. Il farmacista sarà in grado in questo modo di acquisire la prescrizione digitale e di consegnare il medicinale al cliente. Una semplificazione notevole anche per le persone anziane, non sempre in grado di rapportarsi con le nuove tecnologie.

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