Ricette digitali, Tremonti rassicura Brunetta: “Lavoriamo ai decreti attuativi”

Dal ministro dell’Economia piena collaborazione anche sul Cad. Novità per la carta di identità elettronica: “Concordato con il ministero dell’Interno uno schema di disposizione”

Pubblicato il 21 Gen 2011

Potrebbe sbloccarsi presto l’impasse in cui versano le ricette
mediche elettroniche, al palo per la mancanza dei decreti attuativi
fermi a ministero dell’Economia e delle Finanze da tre mesi. Il
ministro Giulio Tremonti ha inviato ieri una lettera al ministro
Brunetta in cui assicura che per quanto riguarda la realizzazione
della ricetta medica elettronica “i competenti Uffici sono stati
interessati per adottare le opportune iniziative volte alla
concreta attuazione della normativa”.

Nella stessa lettera Tremonti garantisce la sua piena
collaborazione anche per quanto riguarda la definizione degli altri
provvedimenti sui quali, nei giorni scorsi, era stato sollecitato
dal ministro Brunetta: la carta d’identità elettronica (“E’
già stato concordato con il ministero dell’Interno uno schema di
disposizione e si è in attesa di individuare il provvedimento
legislativo nel quale inserire la norma in questione”), la
riforma del Codice dell’Amministrazione Digitale (“Le
disposizioni del predetto Codice potranno applicarsi all’Agenzia
delle Entrate, il cui piano di investimenti già contempla le spese
necessarie per conformarsi alla nuova disciplina”) e la
fatturazione elettronica (“Il provvedimento attuativo è in
avanzata fase di predisposizione”).

Infine, nella sua lettera Tremonti risponde positivamente anche
alla nota con la quale, lo scorso 12 gennaio, il ministro Brunetta
gli aveva evidenziato la necessità che gli schemi di decreti
legislativi attuativi della legge delega in materia di federalismo
fiscale siano corredati dalla relazione tecnica: “Si tratta di un
adempimento la cui esigenza è costantemente segnalata dai miei
Uffici”.

Nella missiva inviata al collega dell’Economia il titolare di
Palazzo Vidoni chiedeva “di definire al più presto i
provvedimenti attuativi della norma in questione di competenza
della tua amministrazione, nella convinzione che l'utilizzo
della ricetta medica elettronica rappresenti un importante
avanzamento nell'applicazione delle tecnologie digitali nella
pubblica amministrazione e, nel contempo, determini concreti
vantaggi per il bilancio statale derivanti dal monitoraggio delle
dinamiche della spesa sanitaria”.

Iniziamente senmbrava che il titolare dell’Economia avesse
bypassato la richiesta di Brunetta. E i motivi erano soprattutto di
tipo economico: i costi di avviamento del sistema nel breve
periodo, andrebbero a gravare sul bilancio di un Paese che
“ancora non ha scongiurato il rischio default”, come  ha
ricordato a più riprese Tremonti. Priorità del ministro, infatti,
è quella di risanare i conti pubblici, stringendo la cinghia e
sacrificando anche i piani di innovazione. A dimostrarlo è stato
il taglio ai fondi destinati a DigitPA: nella Finanziaria 2011 sono
stati previsti 7 milioni di euro a fronte dei 15-18 necessari al
funzionamento dell’ente. 

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