Lo Smi scende in campo contro le sanzioni sulle ricette online. Il sindacato ha inviato una diffida alle Regioni e al ministero della Salute contro le previste sanzioni sull’obbligo di invio delle prescrizioni telematiche. Per il sindacato dei medici italiani “il nuovo sistema di invio online delle ricette mediche si scontra ancora con numerosi problemi tecnici”, ed è per questa ragione che ha fatto pervenire a tutte le Regioni e al ministero della Salute, oltre che agli organismi quali la Sisac e la Conferenza Stato-Regioni, una “diffida ufficiale contro eventuali sanzioni ai medici non ancora messi in condizioni di utilizzare il nuovo sistema e quindi, per ragioni estranee alla propria volontà, di adempiere alla nuova normativa”.
Nella diffida lo Smi sottolinea come “nella quasi totalità delle regioni non si è ancora provveduto a mettere a disposizione dei medici di base i sistemi informativi hardware e software necessari, così come disciplinati, oltre che dalla normativa in vigore, anche dagli articoli 13 bis, 59 bis e 59 ter dell’Acn (la convenzione ndr)”. Si denuncia “la mancanza di una piattaforma hardware e software omogenea, nonché l’assenza di un servizio help desk in grado di diagnosticare e supportare lo studio medico nella risoluzione di eventuali malfunzionamenti, molto comuni e frequenti”.
In considerazione di tutto ciò, si spiega nella lettera, “è evidente l’inadempimento del ministero e delle Regioni rimaste inattive di fronte a precisi obblighi sulle stesse gravanti”, e allo stesso modo “è evidente che nessun inadempimento potrà essere imputato ai medici di medicina generale per la mancata ottemperanza alla trasmissione della ricetta informatizzata”.
Lo Smi chiede dunque che “i medici costretti a non poter adempiere all’invio della ricetta telematica, dovranno essere esentati dai relativi obblighi. Si diffidano, pertanto, le regioni inadempienti dall’irrogare qualsivoglia sanzione che sarà avversata in sede giudiziaria”.