Con un sistema di telemedicina e teleconsulto su tutto il territorio nazionale, si potrebbe realizzare un taglio del 40% dei costi attuali di degenza ospedaliera. A sottolineare le potenzialità del settore, soprattutto in tempi di crisi, è il segretario della Società italiana di telemedicina Giancarmine Russo, rilevando però come in Italia ancora manchi una regolamentazione in materia, dato che le linee di indirizzo sono attualmente all’esame della Conferenza Stato-Regioni.
“L’auspicio è che siano approvate entro l’anno – sottolinea Russo – Con la legge di spending review – si è decisa una riduzione dei posti letto ospedalieri. Ma con la telemedicina si possono curare i pazienti mentre sono a casa attraverso il telemonitoraggio, e questo è particolarmente importante per le patologie croniche, che affliggono soprattutto la popolazione anziana che è quella maggiormente in aumento”.
Ed i risparmi sono lampanti: “Una giornata di degenza in ospedale – afferma l’esperto – costa fino ad 800 euro, contro i 200 euro di una giornata di teleassistenza”. Il problema, rileva, “é che in Italia manca ancora una regolamentazione della medicina telematica. Alcune Regioni, come Lombardia ed Emilia Romagna, hanno avviato progetti-pilota di telemonitoraggio di pazienti cronici, ma tali progetti non sono rimborsati dal Servizio sanitario nazionale e sono dunque a carico delle Regioni stesse”.
“Delle linee di indirizzo – conclude Russo – sono state elaborate e sono all’esame della Conferenza Stato-Regioni; la richiesta è che vengano approvate al più presto”.