L'AUDIZIONE

Samaritani: “Agid ha i conti a posto, più risorse per progetti strategici”

Il dg dell’Agenzia in audizione davanti alla commissione di inchiesta sulla PA digitale: fondi destinati a vecchie iniziative dirottati su Spid. “Un processo sotto controllo”

Pubblicato il 12 Lug 2017

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I conti dell’Agenzia per l’Italia digitale sono sotto controllo. Rassicura, numeri alla mano alla mano, il dg Antonio Samaritani in occasione dell’audizione in commissione parlamentare di inchiesta sul livello di digitalizzazione della PA. “La situazione è radicalmente diversa” rispetto a quanto racconta un articolo del Fatto Quotidiano del 6 giugno 2017 (il quotodiano denuincaiva un buco di 800 milioni) sullo stato dei conti dell’Agid, ha subito eviedenziato il dg. “Innanzitutto nel 2015 siamo partiti con circa 269 milioni di residui riferiti a una posta generale di bilancio – ha precisato – L’Agenzia ha avuto fondi da erogare alle amministrazioni per far fare progetti e altri per fare progetti interni (800 milioni di euro). I 260 milioni di euro residui si riferiscono ad entrambe le attività”.

“La cifra complessiva residua riferita alle attività delle amministrazioni – ha aggiunto – sono 230 milioni di euro. Alla fine del 2014 sono state trasferite le attività dell’ex Dit in capo ad Agid con tutti i suoi progetti”. “Abbiamo rafforzato la squadra con l’assunzione di quattro collaboratori esterni con un contratto a progetto”, ha spiegato. Nel 2017 il residuo, ha poi riferito, è stato di 194 milioni di euro. Samaritani ha quindi concluso: “E’ un processo sotto controllo”.

L’Agenzia ha “spostato” risorse destinate a progetti più vecchi che non hanno portato risultati – Samaritani ha chiesto una mappatura alle amministrazioni – in iniziative più strategiche, a partire da Spid..”Non abbiamo né leve né una struttura organizzativa, ovvero le persone, in grado di velocizzare i progetti delle amministrazioni – ha puntualizzato il dg – Siamo riusciti solo ad inviare delle lettere. Questa è l’azione che abbiamo fatto all’inizio del 2015 per far ripartire la macchina quando “abbiamo ricevuto un pacco di progetti di cui non eravamo titolari”.

Il dg ha affrontato anche il delicato tema risorse. “Dal 2012, anno di costituzione di Agid, non riceviamo più fondi per far fare progetti alle amministrazioni – ha ricordato Samaritani – Il meccanismo che era in vigore nei precedenti enti non c’è più, quindi non riceviamo e dunque non eroghiamo risorse per la progettualità” delle PA.

Noi abbiamo una programmazione fino al 2018, anno in cui Agid finirà anche le risorse. Riceviamo un contributo di 9 milioni di euro per le attività istituzionali, ma non abbiamo fondi ulteriori per le attività progettuali e di agenda digitale – ha detto – Non solo siamo molto attenti alla riprogrammazione delle risorse – ha precisato – e allo stesso tempo le stiamo anche centellinando”. “Il fatto di avere residui, che abbiamo messo a bilancio come riserva, costituisce un elemento di valore e con cui centelliniamo le risorse perché non abbiamo altri fondi”.

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