La Sicilia rilancia sugli open data. Anche quest’anno la community “Open Data Sicilia” si incontrerà nel consueto raduno annuale per promuovere la cultura dell’open government. L’evento, di cui FPA è mediapartner, è organizzato a Palermo il 9 e 10 novembre.
La community “Open Data Sicilia” è costituita da cittadini e associazioni e opera da diversi anni sul territorio ponendosi come obiettivo quello di sensibilizzare la cittadinanza e le pubbliche amministrazioni su tematiche relative alla trasparenza, al monitoraggio e all’Open Government in generale.
Quest’anno verrà presentato OpenArs, i Linked Data dell’Assemblea Regionale Siciliana (Ars): si tratta di un progetto nato dalla collaborazione tra l’università di Messina e il Cnr di Palermo che si pone l’obiettivo di rendere pubblico il patrimonio informativo dell’Assemblea Regionale Siciliana secondo le regole dei linked-data, sfruttando cioè le potenzialità del Web Semantico per consentirne la fruizione in modo flessibile e dinamico.
“Applicare i principi Linked Data vuol dire passare da un Web di documenti a un Web di dati. Nel Web semantico non ci sono più documenti ma dati o risorse. Ogni dato è indipendente, collegato agli altri dati e definito formalmente da un’ontologia – spiega Giovanni Pirrotta dell’Università di Messina – Per i dati Ars è stata sviluppata infatti un’apposita ontologia, chiamata OpenARS, in grado di descrivere in modo formale, sfruttando le potenzialità del Web semantico, le diverse tipologie di dati dell’Assemblea Regionale Siciliana e le interconnessioni che intercorrono tra gli stessi”.
L’ontologia permette di assegnare ad ogni dato – dalle info agli atti – un significato e di trasformare i dati dell’Ars in un enorme grafo direttamente esplorabile e riutilizzabile in modo da arricchire il valore dei dati presenti sul sito.
“L’utilizzo degli open data spesso più utile è quello inaspettato, quello a cui non avevi pensato – spiega Andrea Borruso, che è presidente dell’associazione onData che fa parte della community Open Data Sicilia – Il primo punto di interesse per tutti è che attraverso gli open data abbiamo la possibilità di andare direttamente alla fonte per scoprire senza mediazioni come “camminano” gli atti legislativi. Se, per esempio, sono interessato a seguire i decreti legge legati a uno specifico tema posso iscrivermi a un servizio che mi avvisa ogni volta che questi decreti vengono aggiornati o approvati. Questo mi consente di prendere decisioni in maniera informata. Sono un’azienda? Posso scoprire finanziamenti e opportunità. Sono un cittadino o un’associazione? Posso provare a reagire nel momento in cui un provvedimento che considero errato non è ancora diventato legge. Questo ovviamente funziona solo se a fianco di una PA che vuole essere trasparente e coinvolgere i cittadini ci sono comunità che hanno voglia e capacità di cogliere questa apertura”.
L’invito è aperto a tutti, studenti, ricercatori, giornalisti, aziende o semplici appassionati di Open Data, di trasparenza, di monitoraggio e di open-government in generale.