Trasformare l’Ue in un’economia digitale contribuendo a costruire una architettura basata su tre infrastrutture: regolamentari, fisiche e umane. E’ l’obiettivo – ambizioso – che il governo italiano intende impegnrasi a raggiungere così come previsto dal Programma della Presidenza Italiana del Consiglio dell’Unione Europea.
“La creazione di un quadro normativo moderno e dinamico, che consenta la rimozione delle barriere al commercio elettronico e il completamento del mercato unico digitale, è una questione di assoluta priorità – si legge nel programma – Considerando che il mercato delle telecomunicazioni è la pietra angolare di quello digitale, la Presidenza italiana si impegnerà a favorire un accordo in Consiglio e a concludere i successivi negoziati con il Parlamento europeo”.
La presidenza lavorerà per raggiungere un accordo sulla proposta sulla sicurezza delle reti e dell’informazione e cercherà di far progredire il negoziato sulla Direttiva relativa all’accessibilità dei siti web.
Ma per progredire verso una vera economia digitale, l’Ue deve colmare le lacune delle proprie infrastrutture e reti. In questo senso verrà avviato un dibattito sulla creazione di un quadro regolamentare stabile e trasparente per gli investimenti necessari, promuovendo anche un dibattito su come sostenere il processo, facendo il miglior uso possibile dei Fondi strutturali disponibili, delle iniziative della Bei e dei programmi europei come Orizzonte 2020.
Il terzo pilastro del programma è l’infrastruttura umana. La presidenza italiana si impegna a sostenere la “ Grande coalizione per l’occupazione nel settore digitale” a livello Ue, nel contesto, tra l’altro, delle iniziative in corso per l’occupazione giovanile, e stimolerà un dibattito sull’integrazione delle competenze digitali nella formazione sin dai primi anni del percorso scolastico.
“In considerazione del ruolo essenziale svolto dalla pubblica amministrazione nell’economia digitale – prosegue il documento – la Presidenza favorirà una riflessione sul coordinamento politico in materia di appalti pubblici digitali, come mezzo per effettuare risparmi significativi e al fine di sostenere gli investimenti delle imprese europee”.
La presidenza italiana intende promuovere lo sviluppo di servizi pubblici digitali transfrontalieri, e in particolare la creazione di piattaforme europee interoperabili, come per esempio un quadro comune per la gestione dell’identità elettronica dei cittadini. Progredire verso un’ “Identità elettronica dei cittadini dell’Ue” rappresenta un progetto prioritario.
Si faciliterà un approccio più coordinato alle tecnologie di cloud computing, megadati e dati aperti, allo scopo di modernizzare il settore pubblico, riducendo i costi e promuovendo la competitività globale delle società digitali dell’Ue. La Presidenza incoraggerà, infine, l’ulteriore sviluppo di un partenariato europeo per il cloud e di una rete di Campioni Digitali rafforzata.
“L’Europa non può perdere le opportunità della rivoluzione digitale. La sfida non è limitata allo sfruttamento dell’elevato potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Tic), come fonte di crescita – avverte il governo nel documento – L’Europa è chiamata a garantire una generale digitalizzazione della sua economia e dei servizi pubblici, come chiave di accesso al prossimo decennio di crescita e di innovazione”.
In questo contesto la Presidenza italiana, in cooperazione con la Commissione europea, organizzerà l’evento “Digital Venice” nel mese di luglio. La “Dichiarazione di Venezia” definirà la visione e le linee guida strategiche per un’Agenda Digitale Europea (Ade) più forte nel contesto della revisione della Strategia Europa 2020.
Ieri, nel discorso pronunciato di fronte all’Europarlamento, il pernier Matteo Renzi ha detto che “l’Europa deve ritrovare il ruolo di avanguardia sull’innovazione”.
“L’Europa – ha spiegato – deve procedere insieme su tutto perché deve competere con i grandi, deve ritrovare il ruolo di avanguardia sull’innovazione, il cambiamento climatico, il capitale umano”.