Senato, 35 milioni di risparmi con la digitalizzazione

Nel bilancio di previsione per il 2010 la riduzione dei costi affidata alla firma digitale e alla Pec. Il senatore questore Comincioli: “Analizziamo i conti guardando al futuro”

Pubblicato il 21 Set 2010

Crescita della spesa pari a zero, per il secondo anno consecutivo,
nel bilancio di previsione del Senato per il 2010 – in discussione
nell'aula di Palazzo Madama – e un effettivo taglio della spesa
di 35 milioni di euro da conseguire nei bilanci del prossimo
triennio, soprattutto grazie all’implementazione delle procedure
informatiche nei processi amministrativi e legislativi. Sono questi
gli elementi che caratterizzano il bilancio consuntivo del 2009 e
la previsione 2010 di Palazzo Madama.

Il contenimento della spesa si giocherà dunque in gran parte
sull'informatizzazione delle procedure di lavoro. In questa
prospettiva è stato avviato su impulso dei senatori questori e del
Consiglio di Presidenza il progetto relativo alla Firma digitale e
alla Posta Elettronica Certificata (Pec) sia in ambito parlamentare
che in quello amministrativo.

Infatti oltre al Firmario elettronico – un'applicazione attiva
nel portale intranet del Senato dallo scorso gennaio che consente
l'autenticazione di qualsiasi atto o documento con
l'apposizione della firma elettronica – è operativa una
procedura informatica che consente la presentazione digitale di
atti di Sindacato Ispettivo. Il deposito di interpellanze,
interrogazioni e mozioni avviene, dunque, senza ulteriori passaggi
di cartacei.

"Le linee direttrici indicate dal Consiglio di Presidenza
dello scorso 18 maggio sulla base delle quali si dovrà conseguire
nei bilanci del prossimo triennio un taglio effettivo della spesa
nella misura complessiva di 35 milioni di euro ci impone – afferma
il senatore questore Romano Comincioli – di analizzare il bilancio
di quest'anno con uno sguardo rivolto al futuro".

Il documento finanziario in discussione in Aula reca un
contenimento della spesa relativa al comparto parlamentare
(senatori, ex senatori e Gruppi parlamentari), bloccata per il
terzo anno consecutivo, spesa che per il 2010 ammonterà
complessivamente a circa 208 milioni di euro ma che dovrà vedere
un'ulteriore riduzione nel triennio 2011-2013 con un risparmio
delle competenze dei senatori pari a 11 milioni e 550.000 euro.
Anche i dipendenti saranno chiamati a contribuire alla manovra
economica di risanamento. Il taglio sarà realizzato, in coerenza
con quanto previsto dal citato decreto legge n.78 del 31 maggio
2010, sia tramite il blocco del meccanismo di adeguamento
contrattuale delle retribuzioni sia con il taglio del 5 e del 10
per cento sulle retribuzioni più elevate, sia con
l'innalzamento dell'età pensionabile.

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