Sarà Verona la città pilota per il progetto di videosorveglianza
intelligente per la prevenzione ed il contrasto della
criminalità.
Il sistema, messo a punto da Ibm-Italia e Italtel, prevede
l’integrazione di tutte le telecamere di videosorveglianza
presenti sul territorio cittadino, comprese quelle di attività
commerciali e di privati cittadini, in modo da consentire
l’immediato recupero dei filmati e l’elaborazione intelligente
delle immagini, per metterle a disposizione in tempi rapidi delle
forze dell’ordine come ausilio nelle fasi investigative. La
sperimentazione durerà sei mesi e al termine il ministro farà un
bilancio per verificare la funzionalità e correggere eventuali
problemi.
Il progetto pilota è stato presentato a palazzo Barbieri, dal
ministro degli Interni, Roberto Maroni, assieme al prefetto, Perla
Stancari e al sindaco, Flavio Tosi. “L’esperimento viene
condotto a Verona perché la città ha investito in maniera
importante sulla sicurezza urbana – ha spiegato Tosi – in
termini di incremento del numero di telecamere, di agenti di
Polizia municipale, di iniziative ed attività volte ad aumentare
il controllo del territorio, condotte sotto l’egida del
Prefetto”.
“Quello che presentiamo oggi- ha dichiarato Maroni- è il sistema
più avanzato dal punto di vista tecnologico presente in Italia,
per la capacità di raccogliere informazioni utili ad agevolare e
rendere più efficace l’attività investigativa. Verona ha la
dimensione giusta per diventare il modello di altre realtà urbane
nell’utilizzo di uno strumento, che servirà non solo a
contrastare i crimini e aumentare la sicurezza, ma anche a
prevenire molti reati, a cominciare dagli atti di
terrorismo”.
Nella piattaforma informatica di video analisi, installata nei
giorni scorsi nel centro informatico del Comune di Verona, sono
state integrate e connesse le 70 telecamere di videosorveglianza
cittadina, le 20 telecamere di telecontrollo del traffico,
installate sui principali incroci stradali e le 13 telecamere di
controllo per l’accesso alla Ztl e alle corsie preferenziali. A
cui si aggiungeranno le circa 3000 telecamere private di
banche,esercizi commerciali e abitazioni presenti in città.
Nella dimostrazione di presentazione è stato simulato un furto in
una gioielleria della centralissima Via Mazzini: sulla base delle
indicazioni fornite dai testimoni, il sistema ha scelto
automaticamente 15 fra le 59 telecamere presenti nel percorso tra
la gioielleria e il casello autostradale e selezionato
automaticamente le immagini dei responsabili, seguiti fino al
cambio di auto e fornendo la targa dell’auto “pulita” con cui
si sono definitivamente allontanati.
Un lavoro eseguito dal sistema informatico in poche ore a fronte
delle 59 ore che sarebbero state necessarie, con rischio di errore
umano, per analizzare tutto il sistema delle telecamere presenti
sul percorso. La piattaforma informatica consente, inoltre, anche
di allertare il sistema di sicurezza in presenza di eventi anomali,
come ad esempio l’abbandono di borse o pacchi sospetti nelle
vicinanze di luoghi sensibili.