“Il ministero dell’Ambiente si è impegnato: entro gennaio 2013 verifiche concluse e contratto sbloccato”. Lo ha detto il segretario nazionale della Uilm Giovanni Contento a proposito del contratto con Selex-Sema (Finmeccanica) per la realizzazione del sistema informatico sulla tracciabilità dei rifiuti (Sistri), al termine dell’incontro tra il direttore generale del Ministero e i sindacati metalmeccanici.
“I circa 170 tra diretti ed indiretti lavoratori della Selex-Sema che erano impegnati sul progetto Sistri, attualmente sospeso, rimangono tuttora in cassa integrazione a zero ore”, aggiunge Contento. “Abbiamo ricevuto assicurazioni che il ministero sta collaborando con l’Agenzia per l’Italia digitale per dare operatività al sistema”, ha aggiunto.
“Da giugno Sistri è sospeso per gli effetti di un decreto legge. Dal governo – prosegue – ci fanno sapere che si stanno verificando gli aspetti di congruità economica, funzionale e di operatività del sistema commissionato, ma che si conta di concludere tale operazioni entro il prossimo mese di gennaio. Noi terremo alta la vigilanza su questi passaggi amministrativi – conclude -, ma entro il mese di novembre saremo di nuovo in sede ministeriale per fare il punto della situazione. Va salvaguardato il lavoro di chi e’ impegnato in questo progetto, unico a livello europeo, che privilegia la trasparenza e guarda alla legalità.
Dopo il rinvio al 30 giugno 2013, deciso dal dl Sviluppo a luglio, del sistema di tracciabilità di rifiuti, l’azienda del gruppo Finmeccanica ha deciso di richiedere una procedura di Cassa integrazione ordinaria. “La Cig – informa una nota – interesserà la totalità del personale inizialmente per 13 settimane (121 addetti ndr), mentre il futuro dipenderà dalle decisioni del ministero dell’Ambiente, a cui il decreto assegna la responsabilità di definire la nuova data di avvio del sistema, fermo restando la piena disponibilità di Finmeccanica a recepire le eventuali indicazioni del ministero necessarie a rendere il sistema stesso ancora più rispondente alle esigenze degli utenti”.
“Selex SeMa, concessionaria del servizio – prosegue la nota – ha sostenuto in questi anni ingenti investimenti, pari a circa 260 milioni di euro, per realizzare quanto previsto dal contratto in essere stipulato con il Ministero dell’Ambiente a fine 2009 per un valore complessivo di 336 milioni di euro. Questo ulteriore rinvio, insieme ai ritardi nei pagamenti già accumulati, rischia di pregiudicare le iniziative di rilancio da tempo avviate da Selex Service Management”.
L’azienda, con le sue risorse giovani e qualificate (il 64% della popolazione aziendale, con un’età media di 40 anni, è composta da laureati), continua a riporre notevoli aspettative su questo contratto, anche nella prospettiva di poter replicare il progetto e l’esperienza in altri settori e Paesi.
“L’Italia – spiega la nota – risulterebbe la prima nazione a dotarsi di un apparato in grado di coniugare tutela dell’ambiente, efficienza e legalità, costituendo un’opportunità unica per il nostro Paese di porsi come modello di riferimento a livello europeo”.