La Regione Emilia-Romagna spinge sulle smart city. E lo fa sperimentando di undici idee progettuali mettendo a disposizione, tramite Lepida, quanto sviluppato nei Piani Telematici. Si tratta di progettazioni che partecipano al bando lanciato in luglio dal Ministero dell’Università e Ricerca, che sostiene anche economicamente interventi mirati a introdurre innovazione tramite progetti capaci di promuovere l’utilizzo delle tecnologie di comunicazione tra cittadini, imprese e amministrazioni.
Le idee progettuali sono al vaglio del Miur e entro il 2012 si saprà quali sono state scelte per il finanziamento. A livello nazionale sono state presentati circa 150 proposte per oltre 2 miliardi di euro. Ad occuparsi operativamente delle sperimentazioni saranno consorzi appositamente costituiti dalle aziende e dagli istituti di ricerca che hanno lavorato all’elaborazione dei progetti, mentre spetterà alle amministrazioni il compito di testare prototipi e soluzioni oggetto dei progetti e valutarne l’efficacia. Le attività si concluderanno a fine 2015.
Il progetto Secure per la sicurezza del territorio mira alla creazione di un sistema integrato Ict ed infrastrutturale che garantisca la continuità dei servizi sia in termini di sistemi informativi di PA e imprese sia in termini di servizi di erogazione acqua, luce, gas, rifiuti.
Bioris punta a sviluppare modelli modulari di gestione sostenibile delle biorisorse: integrazione innovativa delle strutture sanitarie a favore del cittadino. Sempre sul versante Salute il progetto Clips studierà un nuovo approccio concettuale e operativo all’attività sanitaria, orientato verso l’esecuzione documentata di procedure basate su percorsi diagnostico-assistenziali formalizzati che siano al contempo efficaci e sicuri.
All’istruzione è dedicata l’iniziativa Smart school che offrirà alle scuole (dalla primaria alla secondaria superiore) una infrastruttura tecnologica formata da un insieme di soluzioni strutturate e scientificamente coerenti nelle quali risultino perfettamente integrati modelli di didattica attiva, sistemi informativi e organizzativi, contenuti digitali multimediali e interattivi.
Il progetto Marconi (trasporti e mobilità terrestre) elaborerà flotte di veicoli elettrici e sistemi di infomobilità avanzata per l’itermodalità tra mezzi pubblici e privati. INSeT (trasporti e mobilità terrestre) è un sistema che determini tramite smart card o smartphone l’effettiva interoperabilità tra i servizi ai cittadini, nelle città di Bologna, Torino, Genova e Firenze e i servizi dell’alta velocità ferroviaria.
Open city Platform sperimenta di nuovi modelli organizzativi e di sostenibilità economica che consentano di innovare le capacità di erogazione di servizi per cittadini e per le imprese da parte della Pubblica Amministrazione e le modalità di interazione tra i soggetti.
Per i beni culturali c’è HERMeTe (patrimonio culturale) che mira alla realizzazione di una piattaforma di servizi capace di monitorare, collezionare, archiviare e restituire basi di dati culturali riutilizzabili per diversi scopi da diversi tipi di utenza (gestione del patrimonio, studio scientifico, turismo, educazione). PICO invece ricollega i contenuti e le forme del patrimonio culturale italiano attraverso legami di senso che, grazie a un flusso ininterrotto di contenuti scientifici, di ricerca, sociali e artistici, forniscano una cittadinanza migliore a abitanti e turisti.
Smart Water (gestione delle risorse idiriche) sviluppa tecnologie innovative per il miglioramento del monitoraggio e dell’efficienza di reti e impianti di distribuzione ai fi ni della tutela quantitativa e qualitativa delle risorse idriche.
Nel settore welfare, Oplon intende sviluppare azioni e metodi efficaci per la prevenzione della fragilità e del declino funzionale e la promozione della salute degli anziani attraverso la progettazione e lo sviluppo di strumenti e reti di “cure & care”. La Regione ha inoltre espresso favore e supporto ad altre idee progettuali che non prevedono sperimentazioni che coinvolgono direttamente la Regione ma che trovano coinvolti enti locali regionali, in questi casi si è riconosciuta coerenza negli impianti di ricerca e sviluppo oggetto dei progetti e con le programmazioni e le strategie regionali.