"Oltre 2 mld di euro saranno dedicati al perimetro delle comunità intelligenti", fondi che saranno complessivamente "banditi entro il mese di giugno". Lo ha affermato il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Francesco Profumo nel corso del suo intervento al primo forum annuale sull’Agenda Digitale italiana promosso oggi all’Auditorium di Roma da Confindustria digitale. "Questi fondi sono la nostra risposta all’Europa che ha apprezzato la politica messa in atto dall’Italia sull’Agenda Digitale europea ma che ha chiesto fatti concreti", ha aggiunto Profumo commentando l’apprezzamento espresso nel corso del convegno alle politiche italiane del commissario europeo per l’Agenda Digitale, Neelie Kroes.
Profumo però ha sottolineato che se le politiche italiane vanno nella giusta direzione "quello che si deve evitare è di perdere la strada dei tempi e dei modi" per non rimanere indietro rispetto agli altri Paesi europei. Il ministro ha inoltre aggiunto che "l’Agenda Digitale è una grande occasione per l’Italia anche per il contenimento della spesa pubblica" ma per il ministro bisogna "riconfigurare la macchina pubblica con una digitalizzazione intelligente". Profumo infine ha rilevato che per la semplificazione della Pubblica amministrazione italiana, oggi troppo frammentata, "non servono nuove norme, anzi bisognerebbe eliminarne qualcuna, ma serve essere capaci di gestire al meglio le attuali normative".
Intanto stamattina il ministro ha firmato l’Atto di Indirizzo che mira a garantire un accesso sempre più ampio ai servizi online, realizzare progetti finalizzati a garantire la piena trasparenza dei dati pubblici, favorire e promuovere l’alfabetizzazione informatica, anche attraverso la digitalizzazione degli scambi tra scuola e famiglia e l’utilizzo di e-book e contenuti digitali per le attività scolastiche a casa. Il documento attualizza il precedente Atto di Indirizzo, adottato nel novembre scorso, anche alla luce della delega in materia di innovazione tecnologica conferita al ministro. Non a caso un paragrafo viene dedicato esplicitamente all’innovazione tecnologica.
Ricerca – Posto che punto di riferimento è il programma europeo “Horizon 2020”, si sottolinea l’opportunità di un miglior utilizzo delle risorse europee coinvolgendo imprese, università, enti di ricerca e amministrazioni centrali o locali, allo scopo di aumentare la competitività a livello internazionale, portare valore aggiunto sul territorio e creare nuovi mercati di prodotti e servizi innovativi. Tra gli altri impegni: sviluppare un’azione integrata nella ricerca nell’ambito della piattaforma progettuale delle Smart Cities e Communities, sostenere e qualificare la ricerca pubblica per l’economia della conoscenza e dell’innovazione, valorizzare forme di collaborazione tra il settore di ricerca pubblico e quello privato.
Università – Nel corso del 2012 deve essere completato il processo di riforma e i principali temi che saranno oggetto di adeguamento alla nuova normativa sono i dottorati di ricerca (stimolando un maggiore collegamento con le esigenze delle istituzioni e del mondo dell’industria), l’abilitazione scientifica nazionale (con l’avvio delle procedure concorsuali), il diritto allo studio e la valorizzazione del merito scolastico e accademico (anche con la sperimentazione di nuovi test in italiano o in inglese), l’accreditamento dei corsi e delle sedi, l’internazionalizzazione dell’offerta formativa, i nuovi sistemi di finanziamento (con il varo del Multi-fondo), di valutazione e di controllo.
Scuola – Per il sistema dell’istruzione, vengono elencati alcuni obiettivi a breve termine: completare il processo di riforma del primo ciclo di istruzione e del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione; avviare nuove modalità di formazione iniziale dei docenti e nuove forme di reclutamento per favorire l’ingresso nella scuola di giovani meritevoli; potenziare l’istruzione tecnico-professionale sino a livello post-secondario per il rilancio della cultura tecnica e scientifica, l’occupazione dei giovani e lo sviluppo del territorio; promuovere interventi nell’edilizia scolastica; favorire la mobilità degli studenti all’estero, anticipando il programma Erasmus for all; completare l’attuazione del sistema nazionale di valutazione e proseguire con le iniziative di sperimentazione sulla valutazione di scuole, insegnanti e dirigenti scolastici. A corollario di tutto c’è il consueto richiamo alle esigenze di bilancio: assicurare il mantenimento degli obiettivi di contenimento e razionalizzazione della spesa del sistema scolastico.