Spid addio, si a verso Idn (Identità digitale nazionale). Secondo quanto risulta a CorCom sarà questo il questo il nome del nuovo servizio che dovrebbero unificare il Sistema pubblico di identità digitale e la Carta di identità elettronica (Cie).
Giovedì presso il Dipartimento della Trasformazione digitale si terrà il primo incontro tra il sottosegretario all’Innovazione, Alessio Butti, e gli esperti del tavolo tecnico nominato ad hoc per valutare la fattibilità del progetto.
Spid e Cie insieme
L’intenzione del governo è quello di unificare Spid e Cie “dentro” una app unica in linea con il progetto elaborato dalla Commissione europea che, nel 2024, mira a rendere operativo un sistema comune europeo di identità elettronica tramite una app unica: il modello di riferimento è il Green Pass. In quella applicazioni, immaginata come un wallet per smartphone, saranno disponibili dati personali, tessera sanitarie e tutti i documenti che potranno “viaggiare” in maniera interoperabile in tutta la zona Ue.
Il nodo dell’app
Come detto, il nuovo Idn funzionerà tramite app per smartphone. E qui il governo starebbe incontrando le prime criticità: fare un bando ex novo per una nuova app rischia di allungare i tempi – va ricordato che è in scadenza la convenzione con i provider e si rischia il blocco di Spid – e anche un esborso di più fondi. Si starebbe dunque facendo strada l’ipotesi di utilizzare l’App IO come “piattaforma” per far funzionare il sistema. Al momento sono queste le due opzioni sul tavolo.
Provider sulle barricate
A preoccupare il governo anche la scadenza del 23 aprile, data in cui scadono i contratti dello Stato con i gestori dell’identità digitale. Nei giorni scorsi il dg di Agid, Francesco Paorici, ha incontrato le aziende le quali hanno messo nero su bianco le richieste per allungare di qualche mese – fino a giugno – il funzionamento del sistema. Assocertificatori ha posto 2 condizioni: una accordo immediato sulla ripartizione dei costi del servizio pubblico di identità digitale con lo stanziamento di fondi ad hoc per investire in innovazione e nuovi servizi e il coinvolgimento nel progetto Idn.