PA DIGITALE

Spid, in Toscana servizi già pronti

La Regione tra le prime ad aderire al sistema pubblico di identità digitale: il portale Opentoscana al centro delle procedure di richiesta. Via al sostegno ai Comuni del territorio per il passagio al pin unico. Anche Equitalia al via

Pubblicato il 09 Mar 2016

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Addio file e faldoni. Addio scartoffie, code agli sportelli, ma anche decine di username e password da appuntarsi per non dimenticarle (e che spesso rischiamo di perdere), una diversa per ogni servizio. Arriva infatti Spid, un unico username e password per entrare in tutti gli uffici della pubblica amministrazione. E tra le PA già pronte ad affrontare la sfida dell’amministrazione paperless c’è la Regione Toscana.

“La Toscana – ricorda l’assessore ai sistemi informativi Vittorio Bugli – – da tempo è al lavoro per l’identificazione e accesso ai servizi on line con credenziali uniche. L’abbiamo fatto con la carta sanitaria, che oramai dovrà servire solo per pochissimi servizi ad altissimo livello di privacy”.

Dal 15 marzo basterà avere la carta sanitaria attiva e il passaggio a Spid sarà semplicissimo: basterà andare su www.open.toscana.it e cliccare sul bottone corrispondente a uno dei soggetti autorizzati al rilascio della nuove credenziali, ovvero InfoCert, Poste o Telecom. I toscani già registrati quindi lo potranno fare comodamente on line, senza neanche recarsi fisicamente ad uno degli sportelli dei sopradetti soggetti.

Ma la Toscana è avanti anche nell’offerta di servizi. Non saranno infatti disponibili solo quelli dispensati dal governo e se ne aggiungeranno altri, messi a punto dalla Regione o dagli enti locali. “La Regione – spiega l’assessore – grazie al portale Open Toscana aperto due anni fa, aiuterà anche i Comuni nell’adeguamento dei propri servizi e nel passaggio a Spid. Se vogliamo che la rivoluzione digitale investa davvero i cittadini e le imprese della Toscana, tutti i comuni, anche quelli più piccoli, devono fare quel salto.

Spid è un codice che permette ai cittadini di identificarsi e di accedere in sicurezza a tutti i servizi della pubblica amministrazione, anche quelli che richiedono dati estremamente personali. L’acronomimo sta per “sistema pubblico di identificazione digitale”. Permetterà di prenotare le analisi presso la Asl e scaricare i risultati sul computer di casa o sul telefonino, pagare le tasse, presentare la dichiarazione dei redditi o ricevere i rimborsi dell’agenzia delle entrate, iscriversi a un concorso pubblico, ottenere un certificato, consultare il proprio Cud, richiedere gli assegni familiari o far domanda per il riscatto della laurea in vista della pensione. E’ sicuro. E non varrà, in prospettiva, solo per gli uffici pubblici. Il sistema consentirà infatti di accedere anche a servizi di aziende private, se adotteranno questo passpartout digitale.

A scaldare i motori anche Equitalia. “L’ente sarà tra i primi enti a utilizzare lo Spid che permette di accedere alle banche dati della PA – ha annunciato l’Ad, Ernesto Maria Riffini – Il nuovo codice sarà la quarte modalità di accesso al
portale di Equitalia”.

SPID, ECCO COS’E’ E A COSA SERVE

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