Sarà un autunno all’insegna della sanità digitale quello che
aspetta i cittadini italiani al rientro dalle ferie. La recente
conversione in legge del cosiddetto “Decreto sviluppo” (decreto
legge n. 70 del 13 maggio 2011) trasforma in prassi i pagamenti
online dei ticket, e pertanto tutte le aziende del Servizio
sanitario nazionale dovranno definire le procedure per consentirne
al più presto l’attivazione. Inoltre gli utenti potranno
ricevere i referti e gli esami per via telematica, e quindi le
stesse aziende hanno il compito di attivarsi per consentirne la
consegna tramite web, posta elettronica certificata o altre
modalità digitali.
“Concretamente – spiega una nota di Palazzo Vidoni – entro 90
giorni dalla pubblicazione della legge n. 106/2011 e su proposta
del ministro Renato Brunetta – di concerto con i ministri
dell’Economia Giulio Tremonti e della Semplificazione normativa
Roberto Calderoli – verrà emanato un Decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri che darà piena attuazione alla norma. In
questo modo, entro la metà di ottobre, verrà così aggiunto un
nuovo tassello per il completamento di digitalizzazione dei servizi
sanitari”.
Un tassello che contribuisce a terminare il complesso mosaico
dell'e-health che verte tutta sul varo del fascicolo sanitario
elettronico, le cui linee guida sono state varate lo scorso
febbario dal ministero della Salute.
Nel dettaglio le
linee guida prevedono che il fascicolo (che raccoglie dati e
documenti digitali di tipo socio-sanitario generati da eventi
clinici riguardanti il paziente) venga realizzato dalle Regioni
previo consenso dell’assistito. Il Fse coprirà l'intera vita
di quest'ultimo e sarà costantemente aggiornato dai soggetti
che lo prendono in cura. Nelle urgenze il Fse permetterà agli
operatori di inquadrare immediatamente i pazienti; consentirà la
continuità delle cure, permetterà di condividere tra gli
operatori le informazioni amministrative (ad esempio prenotazioni
di visite specialistiche, ricette).
L’accesso al Fse potrà avvenire mediante l’utilizzo della
carta d’identità elettronica (Cie) e della carta nazionale dei
servizi (Cns). L’accesso potrà essere consentito anche
attraverso strumenti di autenticazione forte, con l’utilizzo di
smart card rilasciate da certificatori accreditati, o debole, con
l’utilizzo di userid e password, o con altre soluzioni, purché
siano rispettate le misure minime di sicurezza nel rispetto del
Codice in materia di protezione di dati personali.
L'approvazione delle linee guida fa seguito a quanto deciso dal
governo lo scorso 24 settembre scorso, quando Il Cdm ha approvato
il disegno di legge proposto da Fazio "Sperimentazione clinica
e altre disposizioni in materia sanitaria".
Il provvedimento, oltre a prevedere varie disposizioni in materia
di sperimentazione clinica e innovazione in sanità, introduceva
appunto il fascicolo sanitario elettronico e vincolava
l'implementazione dell'iniziativa alle linee guida appena
approvate in Conferenza.
Sebbene l’idea del fascicolo sia nata intorno al 2003 nei Paesi
anglosassoni, sotto il nome di longitudinal Ehr (Electronic
Healthcare Record), sono pochi i Paesi che, ad oggi, sono riusciti
a implementarlo. In Italia diverse regioni hanno già realizzato
l’infrastruttura necessaria, prime fra tutte la Lombardia e
l'Emilia-Romagna, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e la
Toscana. Le Regioni del Centro-Sud, invece, hanno aderito al
programma “Medici in Rete”, previsto dal piano e-Gov 2012 e
finanziato dal Dipartimento digitalizzazione ed innovazione
tecnologica del ministero per la Pubblica amministrazione e
l'Innovazione.