SANITA'

Toscana, referti digitali: lecito il ticket di 10 euro

La commissione Affari sociali alla Camera dà il via libera alla delibera regionale che ha introdotto l’aggravio per ottenere i risultati degli esami su supporto informatico. Barani (Pdl): “E’ una tassa mascherata”

Pubblicato il 21 Set 2012

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La Toscana può far pagare 10 euro in più ad ogni referto medico in formato digitale delle procedure diagnostiche per immagini (Rm, Tc, scintigrafie, radiografie, ecografie) piuttosto che cartaceo. Lo chiarisce il Governo in commissione Affari sociali alla Camera, rispondendo a un’interrogazione del deputato Lucio Barani (Pdl). Lo scrive l’agenzia Public Policy.

“La legge costituzionale 18 ottobre 2001, n.3 all’articolo 3 (che ha modificato il Titolo V della Costituzione ndr) pone la tutela della salute tra le materie di legislazione concorrente, per le quali compete alle regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei princìpi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato” chiarisce il sottosegretario alla Salute Adelfio Elio Cardinale.
Inoltre, c’è la legge n.347, sempre del 2011 che stabilisce, come ricorda il sottosegretario, che “gli eventuali disavanzi di gestione… sono coperti dalle regioni con le modalità stabilite da norme regionali che prevedano alternativamente o cumulativamente l’introduzione anche di misure di compartecipazione alla spesa sanitaria”. Quindi sono i cittadini a pagare, qualora ci siano dei buchi nella gestione sanitaria. Pertanto, conclude Cardinale, “le scelte adottate dalla Regione Toscana possono considerarsi in linea con la vigente normativa di attuazione del federalismo fiscale”.

Il ticket sulla digitalizzazione è stato introdotto con la delibera della giunta della Regione Toscana n.753 del 10 agosto 2012, relativo a nuove “misure integrative di compartecipazione alla spesa sanitaria”. Ovvero 10 euro per la digitalizzazione delle prestazioni di diagnostica per immagini. Ciò consente una maggior praticità per il cittadino che però si traduce in un costo per l’amministrazione sanitaria.

La Regione chiarisce che il contributo è legato non alla consegna del supporto informatico contenente il referto diagnostico, ma all’intero percorso di digitalizzazione, incluse le fasi di archiviazione e produzione.

“Il nuovo ticket sulla digitalizzazione introdotto in Toscana ha tutte le sembianze di una tassa mascherata da altro. I ticket sanitari infatti, hanno senso perché riferiti a dei tariffari precisi, cosa che invece non avviene per il tributo in questione”. Così Lucio Barani, deputato e capogruppo Pdl in Commissione Affari Sociali alla Camera, allagenzia AgenParl. “La questione è stata pertanto oggetto di una mia interrogazione al Ministro della Salute – aggiunge Barani – anche sulla scorta della considerazione che solamente in Toscana l’onere della digitalizzazione è stato fatto ricadere sui cittadini, mentre altre regioni hanno accantonato e utilizzato fondi propri, senza dunque gravare sui contribuenti”. “Anche per questo – conclude il deputato Pdl – l’introduzione di quest’ulteriore ticket di 10 euro appare solamente come un modo per fare cassa e pertanto chiederò al Governo di sollevare una questione di incostituzionalità”.

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