MERCATO UNICO DIGITALE

Via alla Schengen dei documenti digitali, dal 1° luglio in vigore eIdas

Il regolamento estende il regime transfrontaliero previsto per merci e persone anche agli atti, attraverso procedure comuni di scambio e validazione elettronica. Focus su Spid e firma digitale

Pubblicato il 30 Giu 2016

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È tutto pronto per l’applicazione operativa del Regolamento Ue n.910/2014 – meglio conosciuto come Regolamento eIDAS ( Electronic Identification and Signature). Da domani, 1° luglio, entrano infatti in vigore le norme che estendono il regime transfrontaliero previsto per merci e persone anche ai documenti, attraverso procedure comuni di scambio e validazione elettronica.

Il regolamento eIDAS ha l’obiettivo di rafforzare la fiducia nelle transazioni nell’Unione Europea, fornendo una base normativa comune per interazioni elettroniche sicure fra cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni – spiega l’Agenzia per l’Italia digitale – Ha inoltre lo scopo di aumentare la sicurezza e l’efficacia dei servizi elettronici, nonché delle transazioni di e-business e commercio elettronico nell’Unione Europea.

Il regolamento, allo scopo di garantire il buon funzionamento del mercato interno perseguendo al contempo un adeguato livello di sicurezza dei mezzi di identificazione elettronica e dei servizi fiduciari:

  • fissa le condizioni a cui gli Stati membri riconoscono i mezzi di identificazione elettronica delle persone fisiche e giuridiche che rientrano in un regime notificato di identificazione elettronica di un altro Stato membro,
  • stabilisce le norme relative ai servizi fiduciari, in particolare per le transazioni elettroniche;
  • istituisce un quadro giuridico per le firme elettroniche, i sigilli elettronici, le validazioni temporali elettroniche, i documenti elettronici, i servizi elettronici di recapito certificato e i servizi relativi ai certificati di autenticazione di siti web.

Rispetto ai sistemi di identificazione elettronica, infatti, il regolamento prevede che ciascuno Stato membro possa notificare i sistemi di identificazione elettronica forniti ai cittadini e alle aziende ai fini del mutuo riconoscimento.

In quest’ottica, particolare rilevanza assume anche la piena interoperabilità a livello comunitario di particolari tipologie di firme elettroniche e dei sistemi di validazione temporale note in Italia rispettivamente come firma digitale e marca temporale.

L’obbligo per le PA è sancito dall’articolo 25 del regolamento, secondo cui: “una firma elettronica qualificata basata su un certificato qualificato rilasciato in uno Stato membro è riconosciuta quale firma elettronica qualificata in tutti gli altri Stati membri.”.

I formati che dette firme elettroniche qualificate devono possedere sono definiti nella Decisione di esecuzione (UE) 2015/1506 della Commissione dell’8 settembre 2015: fra quelli previsti, anche il formato PDF.

Per verificare la validità delle firme elettroniche qualificate basate su certificati rilasciati da tutti i soggetti autorizzati in Europa, la Commissione europea ha reso disponibile un’applicazione open source che Agid rende disponibile per l’utilizzo online.

In conclusione, con l’attuazione a livello comunitario del regolamento eIDAS in tutti i settori, si tenderà alla creazione di un mercato unico digitale che:

  • Semplifichi l’accesso alle pubbliche amministrazioni;
  • Favorisca la trasformazione digitale delle organizzazioni ed imprese;
  • Stimoli lo sviluppo di servizi innovativi e sicuri;
  • Contribuisca a snellire e semplificare gli adempimenti amministrativi e burocratici;
  • Migliori l’esperienza digitale degli utilizzatori e stimola la fornitura di nuovi e innovativi servizi.

In occasione dell’entrata in vigore delle nuove regole, in Senato è stato organizzato un incontro sul tema. Per la senatrice Pd, Silvana Amati, si tratta di un’innovazione fondamentale, che ho sostenuto con convinzione già dal 2013, avendo seguito con impegno e costanza i lavori sulle norme per la firma digitale”. “Secondo una stima dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione del Politecnico di Milano – ha detto la senatrice del Pd – la digitalizzazione delle procedure consentirà di risparmiare circa 200 miliardi di euro l’anno. Con riferimento alla sola PA, il risparmio stimato è di 43 miliardi di euro l’anno. Risparmio quindi, ma anche benefici in termini di riduzione dell’impatto ambientale di queste attività”.

Alla conferenza stampa anche il senatore Vannino Chiti, presidente della commissione Politiche dell’Ue a Palazzo Madama: “la predisposizione di un ambiente favorevole allo sviluppo – ha affermato – è una precondizione essenziale per la crescita e la competitività del nostro Paese e di tutta l’Europa. Il regolamento Eidas è uno strumento per offrire un quadro regolatorio che rafforzi l’ambiente imprenditoriale. Il mercato digitale comune è un vincolo molto forte per l’Unione europea, facciamo un passo avanti in controtendenza rispetto allo scetticismo di questi giorni dopo il referendum sulla Brexit. L’Italia – ha concluso – deve fare presto importanti progressi nella banda larga, nella fiducia nell’e-commerce e nella formazione per diffondere l’accesso alla rete”

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