L’Inps metterà a disposizione un nuovo servizio di call center
telefonico dedicato alla verifica delle attestazioni di malattia
dei lavoratori dipendenti. L’annuncio è stato dato oggi a
Palazzo Vidoni, in occasione della seconda riunione del comitato
tecnico di monitoraggio sull'invio telematico dei certificati
di malattia.
Il comitato t è stato previsto nella circolare n. 4 firmata lo
scorso 18 marzo dal ministro della PA e Innovazione, renato
Brunetta, e dal collega del Welfare, Maurizio Sacconi. Hanno preso
parte alla riunione i rappresentanti del Dipartimento per la
digitalizzazione della Pubblica amministrazione e l’Innovazione,
del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, dell’Inps e
delle confederazioni dei datori di lavoro e dei medici di medicina
generale comparativamente più rappresentative a livello nazionale.
Nel corso della riunione, alla quale sono stati invitati anche le
organizzazioni sindacali, il ministero ha precisato che l’entrata
a regime delle nuove disposizioni contenute nella circolare è
prevista per il prossimo 13 settembre, ovvero a tre mesi dalla data
di pubblicazione di quest’ultima sulla Gazzetta Ufficiale.
Sono nel frattempo proseguite le attività di verifica del
funzionamento del sistema e dei servizi messi a disposizione delle
imprese per la verifica e ricezione online delle attestazioni di
malattia dei dipendenti.
Dallo scorso marzo – mese di attivazione della nuova procedura –
sono stati inviati all’Inps 11.666.665 documenti mentre ormai il
98% dei documenti viene trasmesso via Web.
Numeri certo cospicui ma che non bastano a dire che il servizio
funziona, come spiega Giacomo Milillo della Fimmg. “La questione
del digital divide che affligge alcune zone del Paese – spiega –
impedisce la capillarità del servizio”. Non tutte le Regioni
hanno infatti provveduto alla connessione e il call center a cui si
rivolgono i camici bianchi senza Adsl non “garantisce
un’efficienza tale da sostituirsi al cartaceo”.
A fargli eco Sandro Petrolati (medici Anaoo): “Rimangono problemi
in ospedale per carenze di strutture informatiche, specie nel
Centro Sud”. I sindacati dei medici, invece, accendono i
riflettori sulla questione dell’indennità informatica che già
è riconosciuta ma che, secondo Salvo Calì dello Smi, “non copre
le spese del nuovo sistema”.