Sui certificati medici online rispettare la scadenza del 18 giugno,
data in cui il medico non rilascerà più al lavoratore anche la
copia cartacea. A chiederlo è lo Snami, che in una nota
sottolinea: "Rappresentano ormai il 98% del totale i
certificati di malattia che i medici trasmettono per via
telematica". Il dato arriva dal ministero della Funzione
pubblica ed è stato diffuso nel corso della riunione di mercoledì
scorso del comitato tecnico per il monitoraggio della
certificazione online. All'incontro erano presenti le
confederazioni dei datori di lavoro (tra le quali Confindustria e
Confcommercio), le sigle sindacali più rappresentative della
Medicina generale, i rappresentanti dei dicasteri di Funzione
pubblica e Lavoro e infine l'Inps.
All'ordine del giorno lo stato di avanzamento dei lavori in
vista della scadenza del 18 giugno, data dalla quale il medico non
rilascerà più al lavoratore l'attestato cartaceo perché
toccherà all'azienda scaricarlo dal portale dell'Inps: i
datori vorrebbero un rinvio di almeno un anno, a causa dei problemi
tecnici che ancora gravano sul sistema e dei costi insostenibili
per le realtà produttive medie e piccole, ma lo Snami non è dello
stesso avviso.
"I costi della certificazione online ricadono interamente sui
medici di famiglia – ricorda il presidente nazionale del sindacato
Angelo Testa – dal collegamento Adsl alla dotazione informatica,
che significa anche stampanti e toner. L'eliminazione della
carta rappresenta in tal senso un risparmio di tempo e risorse
piccolo ma prezioso, quindi l'invito che rivolgiamo al
ministero è quello di confermare la scadenza del 18 giugno. Se
invece rinvio sarà, allora chiederemo che per tutta la durata
della dilazione ai medici sia riconosciuto un contributo per la
copertura delle spese".
Per venire incontro alle piccole e medie imprese, inoltre, dal 18
giugno Snami pubblicherà sul proprio sito (www.snami.it) una guida
pratica per aiutare i datori di lavoro a navigare sul portale
dell'Inps e scaricare i certificati telematici dei dipendenti.