Web-certificati, via ai tavoli tecnici per risolvere le criticità

Oltre ai rappresentanti dei ministeri della Salute e della PA parteciperanno anche Regioni ed enti locali. Cassi (Cimo-Asmd): “Sbagliato escludere i medici”. Intanto supera la soglia del milione il numero di documenti inviati online all’Inps

Pubblicato il 29 Ott 2010

Via ai tavoli tecnici per risolvere le criticità legare al sistema
di certifcati di malattia online. A dare la notizia un comunicato
del ministero della Salute, precisando che alle riunioni
partecipano rappresentanti delle regioni e delle amministrazioni
centrali interessate. "Il ministro della Salute Ferruccio
Fazio e il Ministro per la Pubblica amministrazione e
l'Innovazione Renato Brunetta – aggiunge la nota – manifestano
soddisfazione per il buon andamento registrato dalla nuova
procedura". Ad oggi sono un milione e duecentomila i documenti
inviati in formato elettronico, con un tasso di copertura stimato
pari al 58%.
I due ministri confermano inoltre che, come già stabilito dalle
Circolari del ministro Brunetta dell'11 marzo 2010 e del 28
settembre scorso, le sanzioni previste dalla normativa di
riferimento si applicheranno dal 1 febbraio 2011. Le sanzioni non
si applicheranno in caso di impossibilità a procedere per motivi
tecnici alla trasmissione telematica.

L'iniziativa non convince però la Cimo-Asmd,
l'associazione  sindacale dei medici dirigenti. "Seppur
soddisfatti dell'attivazione dei tavoli – precisa il presidente
Riccardo Cassi – che vede coinvolte anche regioni ed enti locali,
ci chiediamo, però, perché da quei tavoli siano stati esclusi i
rappresentanti dei medici, cosa che la Cimo aveva già sollecitato
a fine agosto".

"Per risolvere le criticità specifiche dei medici dipendenti
– continua Cassi – occorrono misure organizzative ad hoc che non
possono essere prese senza la collaborazione di chi, tutti i
giorni, lavora a stretto contatto con i bisogni delle persone che
si
rivolgono al Sistema sanitario nazionale e vive in prima persona i
problemi e l'aggravio di lavoro che toglie tempo
all'assistenza dei malati. Sono le aziende, come abbiamo
ribadito più volte, che devono fornire gli strumenti necessario
all'invio telematico dei certificati e mettere i medici in
condizione di lavorare e di assistere i pazienti nel modo più
adeguato".

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