I DATI

Dal Corporate Venture Capital spinta alle Startup innovative: ricavi a 1,9 miliardi

L’Osservatorio Open innovation di Assolombarda e Innovup-Polimi: forte crescita degli investimenti in Italia. Cdp lancia Tech4Planet, centro per sostenere le nuove imprese tecnologiche nate dal mondo della ricerca. E Vc Hub Italia diventa Italian Tech Alliance

Pubblicato il 15 Nov 2021

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Di pari passo con l’aumento del numero di startup e Pmi che operano in Italia, che sono arrivate a quota 16mila, con un +17,6% rispetto al 2020, crescono anche il numero di soci e le quote di partecipazione dirette e indirette in queste realtà, come l’attenzione dei fondi di Venture Capital:  delle quasi 110mila quote di partecipazione in startup e Pmi innovative, infatti, sono oltre 20mila quelle provenienti da soci Corporate Venture Capital, delle quali circa 9mila relative a investimenti diretti. Il quadro emerge dalla sesta edizione dell’Osservatorio Open Innovation e Corporate Venture Capital promosso da Assolombarda e InnovUp, con la partnership scientifica di InfoCamere e degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, e con il supporto di Confindustria, Piccola Industria Confindustria e AnciLab.

Secondo quanto emerge dagli ultimi bilanci di esercizio, nel 2020 si registrano più di 1,7 miliardi di ricavi prodotti da startup, di cui il 45%, pari a 764 milioni, è stato generato da realtà investite da Corporate Venture Capital, mentre più di 1,4 miliardi di euro provengono scaleup, cioè dalle startup diventate Pmi innovative. In questo caso 1,1 miliardi sono stati generati da realtà partecipate da soci Cvc.

Da una survey realizzata dagli osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano emerge infine come la maggior parte delle startup italiane (72%) abbia ricevuto finanziamenti da fonti esterne, sotto forma di capitale di rischio o prestiti bancari. Rimane tuttavia rilevante l’iniezione di risorse da parte degli stessi fondatori.

Dal report emerge come il reperimento delle risorse, in particolare da attori strutturati quali Fondi di Venture Capital, venga percepito come particolarmente complesso, così come l’accedere a finanziamenti pubblici tramite bandi a causa dell’eccessiva burocrazia in gioco. “Tuttavia mai come in questi ultimi mesi, attraverso lo sblocco del Fondo Nazionale Innovazione e la piena operatività del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, l’Italia ha visto la potenziale disponibilità di risorse finanziare per promuovere la crescita dell’ecosistema startup – spiega Antonio Ghezzi, direttore dell’Osservatorio Startup Hi-Tech del Politecnico di Milano – Il mio auspicio è che gli strumenti messi in atto per accedere a queste risorse da parte di realtà come le startup possano essere efficaci e non rappresentare una barriera a un momento di grande opportunità collettiva che aspettavamo da tempo”.

“La crescita parallela del numero di startup e Pmi innovative e degli investimenti di Corporate Venture Capital è un segnale senza dubbio confortante – aggiunge Angelo Coletta, presidente di InnovUp – Per ridurre il gap dell’ecosistema italiano con quello dei Paesi più maturi è fondamentale che le imprese consolidate partecipino alla crescita delle nuove realtà ad alto contenuto tecnologico, mettendo a disposizione non solo le necessarie risorse economiche ma anche il know-how strategico. Purtroppo, la parziale riduzione del credito d’imposta in ricerca e sviluppo e innovazione tecnologica prevista nella Legge di Bilancio 2022 va nella direzione opposta ed impatterà significativamente e in negativo sul settore. È necessario che la politica intervenga con una disciplina ad hoc che ripristini le soglie precedenti e vada ad equiparare gli investimenti in azienda a quelli realizzati nelle startup nella logica dell’Open Innovation”.

“L’ulteriore crescita delle imprese che investono in startup e Pmi innovative conferma il ruolo sempre più centrale del Corporate Venture Capital nello sviluppo del nostro ecosistema innovativo, la cui dimensione risulta ancora ridotta rispetto ai benchmark europei – sottolinea Paul Renda, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda – Per colmare il gap diventa quindi fondamentale agevolare la nascita di nuove iniziative imprenditoriali, in particolar modo nei settori e nelle tecnologie a maggior potenziale di crescita”

“I dati presentati oggi evidenziano come il fenomeno del Cvc sia sempre più rilevante con vantaggi competitivi importanti per tutti gli attori coinvolti – afferma Carlo Robiglio, presidente Piccola Industria e vice presidente Confindustria – Come imprenditori sappiamo bene che le nostre aziende devono diventare resilienti, investire per garantire la continuità di impresa sia di fronte a problemi operativi che a mutamenti dei mercati, sia davanti a eventi ordinari che ad emergenze come quella che ci ritroviamo a dover affrontare. Per questo inserire nelle proprie strategie d’impresa la collaborazione con le startup può aprire scenari determinanti: creare nuovi prodotti per rispondere alle emergenze, poter contare su migliori e più adeguati canali di comunicazione e di vendita, rafforzare le competenze tecnologiche e digitalizzare i processi aziendali, diversificare la propria attività, con rapidità ed efficacia al fine di poter conquistare nuovi clienti, nuovi mercati o anche solo mantenere l’azienda solida e competitiva nonostante tutto”.

“Il sesto rapporto Cvc e Open Innovation – conclude il direttore di InfoCamere, Paolo Ghezzi – sottolinea l’importanza assunta dal Corporate Venture Capital nel finanziare l’ecosistema dell’innovazione italiano. I risultati mostrano come il Registro delle Imprese delle Camere di Commercio, gestito da InfoCamere, sia uno strumento fondamentale su cui costruire una conoscenza più ravvicinata e qualitativamente più solida di fenomeni importanti come quello delle Corporate Venture Capital”.

I dati del report trimestrale del Mise sulle Startup

Secondo la nuova edizione del report di monitoraggio trimestrale dedicato ai trend demografici e alle performance economiche delle startup innovative, con i dati aggiornati al 1° ottobre 2021, frutto della collaborazione tra Mise e InfoCamere, con il supporto del sistema delle Camere di Commercio, le startup iscritte hanno oltrepassato la soglia delle 14mila, per la precisione sono 14.032, e rappresentano il 3,6% di tutte le società di capitali di recente costituzione.

La Lombardia ospita oltre un quarto di tutte le startup italiane (26,8%), con la sola provincia di Milano che con le sue 2.640 tartup rappresenta il 18,8% del totale. Segono il Lazio con 1.633, rappresenta l’11,6%, la Campania con 1.245 (7,8% del totale nazionale), il Veneto con 1.112 (7,9%) e l’Emilia Romagna con 1.094 (7,8%). La regione con la maggiore densità di imprese innovative si conferma il Trentino-Alto Adige, dove circa il 5,9% di tutte le società costituite negli ultimi 5 anni è una startup.

Se i soci di capitale dell’azienda, rispetto al trimestre precedente, sono aumentati del 3,1%, superando quota 67 mila, i dati evidneziano che il 18,5% del totale è rapresentato da imprese fondate da under-35, mentre il 12,9% sono quelle “femminili”, contro il 20,9% registrato nel complesso delle società di capitali.

Le startup innovative sono soprattutto micro-imprese, vantando un valore della produzione medio di poco inferiore a 187,2 mila euro, dato in crescita rispetto al trimestre precedente.

Cdp lancia Tech4Planet, l’hub per sostenere le startup della ricerca

Favorire l’accesso al mercato e la crescita di nuove imprese e startup concepite all’interno dei laboratori di ricerca dedicate alla sostenibilità ambientale, in particolare nei settori energytechcircular economysustainable manufacturingsmart mobility e water management. E’ questo l’obiettivo di Tech4Planet, il secondo Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico di Cdp Venture Capital Sgr.

L’investimento del Fondo di technology Transfer nell’iniziativa – nata in collaborazione con il Politecnico di Milano e con il coinvolgimento del Politecnico di Torino e del Politecnico di Bari – potrà arrivare fino a 55 milioni di euro complessivi, una parte dei quali servirà per supportare il lancio di nuovi fondi di Venture Capital specializzati nei settori della sostenibilità ambientale, in una strategia di investimento “che consente da un lato di aumentare la maturità tecnologica e di business delle invenzioni prodotte dalla Ricerca – spiega Cdp Venture Capital in una nota – e dall’altro di rafforzare il sistema del Venture Capital specializzato nelle tecnologie di frontiera strategiche per il nostro Paese”. L’effetto leva potenziale di Tech4Planet, secondo le stime di Cdp, sarà complessivamente di oltre 130 milioni di euro in 4 anni per la creazione e lo sviluppo di più di 60 nuove aziende.

Il progetto prevede il coinvolgimento degli attori industriali del settore, con i laboratori dei Politecnici di Milano, Torino e Bari che contribuiranno alla ricerca di progetti ad alto impatto di mercato anche con un effetto catalizzatore per le Regioni del Sud Italia.

Per la realizzazione degli studi di fattibilità tecnica e di business i ricercatori che entreranno a far parte del progetto avranno a disposizione risorse economiche e competenze specialistiche, grazie al coinvolgimento degli incubatori dei tre atenei, PoliHub, I3P e il nascente incubatore del Politecnico di Bari. La fase di accelerazione imprenditoriale per il trasferimento delle invenzioni sul mercato sarà poi svolta presso il Distretto di Innovazione del Gasometri del Politecnico di Milano in collaborazione con PoliHub e partner internazionali specializzati, e sarà aperta anche ai progetti di ricerca già costituiti in impresa dell’intera rete delle Università e dei Centri di ricerca italiani.

Vc Hub Italia diventa Italian Tech Alliance e allarga il board alle startup

Sempre sul fronte dell’attenzione dei fondi di venture Capital nei confronti delle startup, è di oggi la notizia che VC Hub Italia, associazione italiana del Venture Capital, degli investitori in innovazione e delle startup e Pmi innovative, cambia nome in Italian Tech Alliance e accoglie nel consiglio direttivo tre ulteriori rappresentanti delle startup e delle imprese innovative. Nel Cda entrano Marianna Chillau (Transactionale), Gabriele Grecchi (Silk Biomaterials) e Antonio Vecchio (Karaoke Oneb), che vanno ad affiancare Enrico Pandian, founder di FrescoFrigo ed Everli, e Stefano Portu, founder e Ceo di ShopFully , il Presidente, Gianluca Dettori (Primo Venture), il Segretario Generale, Alessio Beverina (Panakès Partners) e Fausto Boni (360 Capital Partners), Lucia Faccio (Sofinnova Partners) e Roberto Magnifico (LVenture Group). Inoltre, l’associazione annuncia l’ingresso tra i soci di Italian Angels for Growth, Club degli Investitori, Angels 4 Impact e Angels 4 Women – quattro tra le principali associazioni di business angel attive in Italia, che contano complessivamente oltre 500 associati – con l’obiettivo rafforzare anche la rappresentanza delle esigenze di questa tipologia di investitori, sempre più attiva sul mondo delle startup.

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