IL CASO

Clubhouse nel mirino della Privacy francese: faro sul rispetto del Gdpr

La Cnil apre un’inchiesta per valutare la compliance dell’app al regolamento Ue e verificare le modalità di trattamento dei dati degli utenti: “Non si esclude il ricorso a poteri repressivi”

Pubblicato il 17 Mar 2021

25 January 2021, Berlin: A user of the social media app Clubhouse shows her smartphone with the logo of the audio application. Photo: Christoph Dernbach/dpa

Clubhouse nel mirino del Garante Privacy francese. Il Cnil (Commission nationale de l’informatique et des libertés) ha aperto un’inchiesta sul modo in cui il social network usa le informazioni private dei suoi utenti e sul rispetto delle norme del Gdpr.

Dalle prime verifiche il Cnil ha rilevato che Clubhouse non ha nessuna sede nel territorio dell’Unione europea. “A queste condizioni – spiega l’Autorità francese – il meccanismo dello ‘sportello unico’ previsto dal Gdpr non si può applicare e Cnil, come le altri controparti europee, è competente a intervenire”.

L’articolo 60 del Regolamento Ue per la privacy tale principio stabilisce che le imprese, e in genere i titolari del trattamento, avranno a che fare con una sola Autorità di controllo, cioè quella del paese dove hanno la sede principale, piuttosto che con le autorità di 28 Stati europei. La decisione presa dall’autorità di controllo nazionale (es. le norme vincolanti di impresa) trova applicazione anche negli altri paesi dell’Unione.

Obiettivo dell’indagine del Cnil è chiarire se Gdpr è applicabile all’azienda e, nel caso, determinare se viene ignorato. “Se viene confermato che l’applicazione non è conforme al Gdpr – conclude l nota – Cnil può, se necessario, utilizzare i propri poteri repressivi.

In Francia infine è stata lanciata una petizione – ad oggi ha raccolto più di 10mila firme – per avvisare Cnil di possibili violazioni della privacy da parte di Clubhouse.

Intanto l’app affina la sua strategia di crescita. Clubhouse è al lavoro sulla versione Android. L’annuncio è arrivato per bocca degli stessi cofondatori del social della voce, Paul Davison e Rohan Seth, in occasione di un appuntamento esclusivo con gli utenti italiani per “festeggiare” il primo anno di vita della app, che hanno spiegato di aver assunto già degli ingegneri.

“Questa è la prima tappa del Clubhouse World Tour – hanno spiegato – Abbiamo scelto l’Italia perché, al di fuori degli Stati Uniti, è stato tra i Paesi che meglio ha risposto al lancio della piattaforma”.

Proprio l’Italia ha dato il via ad una serie di eventi che vedranno i manager del social audio fare delle incursioni tra le room, le stanze di ascolto, per spiegare come funziona l’applicazione, i vantaggi che offre e come pensa di tenere alto un interesse che, nelle ultime settimane, sembra aver perso un po’ di appeal, dopo che la piattaforma ha raggiunto un picco di 8 milioni di download su iPhone.

Secondo le statistiche rilasciate da Clubhouse, a inizio marzo l’Italia ha animato tante room per quasi 24 ore al giorno. Questo grazie ad eventi come il Festival di Sanremo, andato avanti fino a tarda notte, e l’America’s Cup, ancora in corso.

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