Le sfide della digitalizzazione e gli impatti sulla società civile e la protezione dei dati personali sono al centro della collaborazione tra Garante Privacy e Fondazione Leonardo-Civiltà delle macchine: le due parti hanno infatti sottoscritto un protocollo d’intenti per l’avvio di una reciproca collaborazione istituzionale. A siglare l’alleanza il presidente del Garante per la protezione dei dati personali, Pasquale Stanzione, e il presidente della Fondazione Leonardo-Civiltà delle macchine, Luciano Violante.
L’Autorità e la Fondazione, si legge in una nota, sono chiamate ad affrontare, pur sotto profili diversi, le sfide connesse all’accelerazione dei processi di digitalizzazione e a stimolare il dibattito sugli effetti e i potenziali benefici che queste importanti innovazioni comportano per la società civile.
La cooperazione è volta alla realizzazione di attività di interesse comune relative in particolare alle implicazioni giuridiche delle nuove tecnologie e al loro impatto sulla protezione dei dati personali.
Il “Laboratorio sulla transizione digitale”
Tra le attività e i progetti di comune interesse che saranno realizzati il Garante Privacy e la Fondazione Leonardo sottolineano, in primo luogo, la collaborazione dell’autority ad un “Laboratorio sulla transizione digitale” che la Fondazione sta costituendo. In tale ambito è prevista l’organizzazione di attività di analisi, studio, approfondimenti sui temi inerenti il digitale e l’intelligenza artificiale.
Con il protocollo, che ha la durata di due anni, l’Autorità e la Fondazione si impegnano anche a organizzare incontri periodici su materie di interesse comune e a promuovere campagne di informazione e attività formative.
Le modalità di svolgimento delle attività saranno definite di volta in volta con specifici accordi tra le parti.
Focus del Garante anche sullo smart working
Lo scorso mese il Garante Privacy ha sottoscritto un simile protocollo d’intesa con l’Ispettorato del lavoro, avviando una reciproca collaborazione istituzionale.
Entrambe le istituzioni, infatti, sono chiamate ad affrontare le sfide connesse all’accelerazione dei processi di digitalizzazione dei sistemi di gestione dell’organizzazione del lavoro, della produzione e dell’erogazione dei servizi. Ciò in particolare con riferimento al sempre più frequente ricorso a modelli di prestazione “a distanza” dell’attività lavorativa (smart working, ma anche Dad) e all’adozione di strumenti tecnologici per contenere il rischio di contagio in ambito lavorativo pubblico e privato (ad es. app da installare su dispositivi mobili indossabili o su smartphone).
Il Garante e l’Ispettorato si impegnano quindi a realizzare processi di stabile connessione tra le due istituzioni per assumere orientamenti condivisi su questioni specifiche, fornire reciproca collaborazione e attività consultiva.
Il protocollo ha la durata di due anni e include l’impegno a organizzare incontri periodici su materie di interesse comune e a promuovere campagne di informazione e attività formative.