IL CASO

Dati biometrici usati senza consenso: Meta paga una multa da 1,4 miliardi



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Il colosso americano decide di mettere fine alla causa intentata dallo Stato del Texas nel 2022. E annuncia di valutare futuri investimenti nel Paese, inclusa l’opzione di realizzare nuovi data center. Un’analoga azione legale è stata avviata anche nei confronti di Alphabet ma il dossier è ancora aperto

Pubblicato il 31 lug 2024



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Meta, la società di Mark Zuckerberg, ha accettato di pagare una multa di 1,4 miliardi di dollari per risolvere una causa intentata dallo Stato del Texas relativa all’uso non autorizzato di dati biometrici degli utenti di Facebook. La causa, presentata dal procuratore generale del Texas Ken Paxton nel 2022, ha accusato la piattaforma di social media di archiviare miliardi di identificatori biometrici senza il consenso degli utenti.

La controversia si è incentrata sull’uso di dati biometrici, come quelli raccolti da foto e video caricati su Facebook, nell’ambito di una funzionalità chiamata “Suggerimenti tag”, ormai non più disponibile. “Qualsiasi abuso dei dati sensibili dei texani sarà punito con tutta la forza della legge”, ha dichiarato Paxton, sottolineando l’impegno del Texas a proteggere i diritti alla privacy dei cittadini.

Soddisfazione di Meta: si valutano investimenti in Texas

Nonostante la sanzione, Meta ha negato ogni illecito, ma ha espresso soddisfazione per la risoluzione della questione. Un portavoce dell’azienda ha infatti affermato che Meta è lieta di aver raggiunto un accordo e sta esplorando future opportunità di investimento in Texas, compresa la costruzione di nuovi data center.

La legge sulla privacy biometrica del Texas, entrata in vigore nel 2009, prevede sanzioni fino a 25.000 dollari per violazione. La causa contro Meta è stata uno dei primi casi significativi portati avanti ai sensi di questa legge. L’accordo è stato raggiunto poche settimane prima dell’inizio previsto del processo presso il tribunale statale.

Nel mirino anche Alphabet

Parallelamente, anche Alphabet, la società madre di Google, è sotto accusa per presunte violazioni della legge sulla privacy biometrica del Texas. Il Texas ha chiesto a un giudice di impedire a Google di interrogare lo Stato e il suo team legale, definendo tale richiesta un tentativo inammissibile di “indagare sull’investigatore”. La causa accusa Google di aver raccolto illegalmente dati biometrici tramite prodotti come Google Photos, Google Assistant e Nest Hub Max.

Google ha negato ogni illecito e ha dichiarato che la legge sulla privacy biometrica del Texas “è rimasta inapplicata per i suoi primi vent’anni di validità” prima che lo stato presentasse i casi contro Google e Meta nel 2022. Le sanzioni per Alphabet potrebbero essere altrettanto severe, con il Texas che cerca “sanzioni astronomiche” per le presunte violazioni.

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