CITTADINANZA A PUNTI

Dati in cambio di “premi”: Ministeri e Comuni nel mirino del Garante Privacy

Due istruttorie coinvolgono il Comune di Bologna di cui una per il Progetto Pollicino promosso dai ministeri della Transizione ecologica e delle Infrastrutture nonché dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile. Terzo dossier a carico del Comune di Fidenza

Pubblicato il 08 Giu 2022

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“Premiare” i cittadini virtuosi utilizzando dati e informazioni apparentemente anonimizzati a fini statistici o consentire l’accumulo di “punti” da usare per gli acquisti di prodotti di aziende: finiscono nel mirino del Garante Privacy alcune iniziative pubbliche che coinvolgono Comuni e Ministeri. “Gli interventi si sono resi necessari a causa dei rischi connessi a meccanismi di profilazione che comportino una sorta di “cittadinanza a punti” e dai quali possano derivare conseguenze giuridiche negative sui diritti e le libertà degli interessati, inclusi i soggetti più vulnerabili”, spiega il Garante Privacy in una nota in cui puntualizza che l’autorità “si riserva l’adozione di eventuali provvedimenti conseguenti ai risultati delle istruttorie in corso”.

Il caso del Progetto Pollicino

Un’istruttoria riguarda il “Progetto Pollicino”, indagine statistica a carattere sperimentale – promossa dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile, dal Ministero della transizione ecologica e dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili – attraverso la quale il cittadino viene invitato a condividere i propri dati (apparentemente “in forma anonima”), per consentire un’analisi della mobilità. Al termine dell’indagine, è previsto che il cittadino riceva premi offerti dai partner privati del Progetto. L’indagine interesserà per primo il Comune di Bologna. L’Autorità ha chiesto chiarimenti alla Fondazione, al Comune di Bologna e ai Ministeri interessati per conoscere, in particolare, il ruolo dei soggetti pubblici e privati coinvolti, la base giuridica del trattamento, le modalità di funzionamento del sistema dell’app e i trattamenti ad essa connessi.

Lo Smart Citizen Wallet di Bologna

Un’altra istruttoria riguarda l’iniziativa “smart citizen wallet” del Comune di Bologna, nell’ambito della quale è previsto che i cittadini possano aderire su base volontaria ad un sistema che consente di accumulare “crediti” all’interno del proprio “wallet” (portafoglio), da spendere accedendo ad una serie di premi/incentivi messi a disposizione dal Comune e da partner accreditati.

A Fidenza alloggi popolari “a punteggio”

Nel mirino anche il progetto avviato dal Comune di Fidenza, che ha introdotto, con proprio Regolamento, la cosiddetta “carta dell’assegnatario” degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Anche in questo caso, è previsto un meccanismo di scoring associato al comportamento tenuto dagli assegnatari degli alloggi, attraverso un sistema di punteggio finalizzato al riconoscimento di benefici e sanzioni, inclusa la risoluzione e/o la decadenza del contratto di locazione, con possibili conseguenze pregiudizievoli in capo a categorie di soggetti vulnerabili. Nel richiamare tutti gli enti locali a valutare con la massima attenzione eventuali future adozioni di progetti di “social scoring” o sue derivazioni, il Garante ribadisce la necessità che queste iniziative siano sempre e comunque anticipate da puntuali valutazioni di impatto e rispettino i principi fondamentali del Regolamento Ue.

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