Il voto in Parlamento per il rinnovo del Garante Privacy è stato annullato. Già stamattina il Senato non aveva all’ordine del giorno la votazione (anche se non era stata ufficialmente calendarizzata) e oggi pomeriggio – a meno di contrordini dell’ultim’ora – la Camera non voterà come da convocazione. A quanto risulta a Corcom sarebbero due le motivazioni dello slittamento: in primis la mancata convergenza, in casa 5Stelle, sul nome del presidente dell’Autorità garante per la privacy. È ai 5Stelle, infatti, che sarebbe “destinata” la presidenza in cambio di quella dell’Agcom che andrebbe dunque alla Lega. Ma il condizionale è sempre d’obbligo quando ci sono di mezzo nomine e “poltrone”.
La seconda ragione dello slittamento sarebbe l’opportunità di legare a stretto filo la partita Privacy con quella Agcom: il 26 luglio scade infatti anche il mandato settennale dell’Autorità presieduta da Angelo Marcello Cardani (il Garante Privacy è “scaduto” già il 19 giugno). A questo punto si potrebbe optare per un’unica votazione in Parlamento, magari da fissare a entro fine luglio prima della pausa estiva.
Per ricapitolare, dopo il dietrofront sull’attuale Segretario generale del Garante Giuseppe Busia dato nei giorni scorsi per super-favorito e accantonata anche l’ipotesi di affidare la guida all’avvocato Stefano Aterno considerato “troppo” vicino a Casaleggio, si starebbe convergendo su Guido Scorza, attualmente a capo delle relazioni istituzionali, legali ed europee del Team Digitale, che avrebbe peraltro anche il “benestare” del PD, cosa non da poco.