Facebook non vuole farsi trovare impreparata all’appuntamento del 25 maggio col Gdpr, il nuovo regolamento dell’Unione europea sul trattamento dei dati personali, e ha annunciato già da ora di aver pubblicato sia le sue linee guida per la gestione della privacy degli utenti sia dei video-tutorial per aiutare gli iscritti del social network a controllare le informazioni che postano online.
Gestione degli accessi, protezione dei dati personali e controllo delle condivisioni sono alcuni dei temi affrontati nei tutorial creati da Facebook per i suoi utenti. Nei video viene indicato anche come gestire consapevolmente i dati che l’azienda usa per mostrare pubblicità mirate; viene spiegato come cancellare i post vecchi e come saranno trattati i dati una volta che il profilo Facebook viene rimosso.
Il social network, si legge sul blog ufficiale in post firmato da Erin Egan, chief privacy officer di Facebook, non aveva mai pubblicato finora i suoi “principi sulla privacy“, le linee guida che l’azienda osserva nel raccogliere e trattare le informazioni che i suoi utenti – ormai a quota 2 miliardi – mettono sul social network. Sono principi separati rispetto ai termini e alle condizioni d’uso cui ogni utente aderisce al momento dell’iscrizione al social di Mark Zuckeberg, e servono, indica l’azienda, ad aiutare l’utente a mantenere il controllo del suo diritto alla privacy e il possesso delle informazioni che condivide. Facebook continuerà a ispirarsi a queste linee guida anche nel lancio di futuri prodotti e servizi.
Tramite la chief operating officer Sheryl Sandberg, Facebook ha anche fatto sapere che quest’anno inaugurerà un nuovo privacy center, che raccoglierà tutte le impostazioni di base del social network sulla protezione dei dati personali, e che in Europa organizzerà dei workshop sulla privacy dedicati alle piccole e medie imprese.
Il Gdpr inasprisce i vincoli cui devono sottostare le organizzazioni che raccolgono e gestiscono i dati personali dei cittadini dell’Ue e introduce sanzioni molto severe per chi non rispetta le regole, fino al 4% del fatturato globale o fino a 20 milioni di euro – a seconda di quale sia la cifra più alta. Facebook in Europa ha più volte dovuto affrontare indagini sia a livello comunitario che nazionale in merito al trattamento e utilizzo dei dati personali e, finita sotto i riflettori anche per questioni separate che vanno dall’hate speech alla diffusione delle fake news, non vuole più rischiare né interventi dei regolatori né danni al suo business e alla reputazione. Chiunque sia iscritto a Facebook si prepari: il social network ci chiederà anche un “privacy check-up”, una verifica sulle nostre impostazioni sull’utilizzo e la condivisione dei dati personali.