“L’utilizzo di sistemi cloud per l’archiviazione è pericoloso. La delocalizzazione dei server in territori non soggetti alla giurisdizione nazionale costituisce un vulnus nella tutela dei diritti, ma anche per la stessa efficacia e segretezza dell’azione investigativa”: è quanto ha evidenziato il presidente del Garante privacy, Pasquale Stanzione al Senato nell’audizione per l’indagine conoscitiva sulle intercettazioni.
L’uso dei captatori
“Sarebbe opportuno vietare il ricorso a captatori idonei a modificare il contenuto del dispositivo ospite e cancellare le tracce delle operazioni svolte”, suggerisce Stanzione evidenziando che “il ricorso a sistemi – app o comunque software che non siano inoculati direttamente sul dispositivo-ospite, ma scaricati da piattaforme liberamente accessibili a tutti e, per altro verso, archiviazione mediante sistemi cloud in server posti fuori dal territorio nazionale – potrebbe, dunque, essere oggetto di un apposito divieto”.
Software spia troppo invasivi
“La particolare invasività dei software-spia merita certamente una riflessione del Parlamento in ordine al reale ambito applicativo di questo mezzo di ricerca della prova”, ha detto Stanzione aggiungendo che “tuttavia, laddove il Parlamento ritenesse di ripensare il perimetro di ammissibilità di questo tipo di captazione, utili spunti possono derivare dalla lettura forte dello scrutinio di proporzionalità tra esigenze investigative e riservatezza (nella declinazione dell’intangibilità della vita digitale) offerta, a proposito anche dei trojan, dall’esperienza della Corte costituzionale tedesca”.
L’utilizzo dei trojan
“Se l’autorità politica, il Parlamento, decide in tal senso, i trojan vanno utilizzati ma stando sempre attenti alle modalità di utilizzo. I trojan devono riguardare sempre e soltanto il destinatario dell’autorizzazione giudiziaria e non interferire su piattaforme accessibili a tutti come le app spie, questo non va proprio bene”.
Intelligenza artificiale, serve bilanciamento
“Sull’intelligenza artificiale l’Europa ha una via mediana su un tema che tocca profili delicatissimi”. Stanzione ha spiegato che il quadro giuridico europeo rifiuta sia l’impostazione del “liberismo sfrenato” di marca statunitense sia lo “statalismo” che vige in Cina e in Corea del Nord. “Tutto ciò che tocca, limita, vulnera la persona umana è da delimitare, comprimere, eliminare. È chiaro che di fronte a quei profili che concernono il diritto di difesa, la riservatezza, le esigenze della giustizia, il discorso è il bilanciamento, non c’è un’altra strada”.Mi