“I dati oggi costituiscono una risorsa economica fondamentale nell’economia digitale. E in questo senso “il Regolamento europeo ha colto la necessità di coniugare sviluppo e protezione”. Ma “non basta la compliance per la protezione dei dati, occorrono infrastrutture digitali moderne: la sfida odierna è avere sistemi di compliance che aiutino le aziende a mettere al centro i propri clienti“. Lo dice il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, intervenendo al convegno ‘Il ruolo del Garante per la protezione dei dati personali: la tutela di un diritto fondamentale tra sfide passate e scommesse per il futuro‘, organizzato in occasione dei 25 anni dall’istituzione dell’autorità. Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sottolinea il ruolo della privacy: “Serve garantire – ha fatto sapere attraverso un messaggio – la tutela della dignità della persona e delle sua sfera di riservatezza”.
Pnrr grande chance per l’Italia
Il Pnrr, ha aggiunto Giorgetti, “è un’occasione unica per la trasformazione digitale del Paese ed è importante che i grandi operatori continuino a guardare all’Italia per installare data center e servizi cloud, contribuendo ad accelerare il progresso. Per far questo, una soglia prevedibile e programmatica nell’applicazione delle regole della Privacy può facilitare questo importante processo. Lavoriamo assieme per creare un’economia forte, digitale e resiliente”.
Secondo il ministro è necessario “che gli investimenti del Pnrr siano diretti a rafforzare la migrazione delle aziende su sistemi informatici affidabili e moderni, capaci di effettuare migliaia di operazioni in pochi secondi, per sfruttare tutte le potenzialità dell’intelligenza artificiale“. Ma oggi, sottolinea Giorgetti, “i piccoli operatori sono travolti dagli oneri e le grandi aziende assumono consulenti ma i problemi restano”. In questo senso “il nostro ministero è impegnato a sostenere le micro aziende”.
Costi accessibili per il rispetto delle regole
“I dati oggi – prosegue Giorgetti – costituiscono una risorsa economica fondamentale nell’economia digitale. I dati si producono in enormi quantità, creando opportunità di sviluppo per le aziende di tutte le dimensioni, ma anche una necessità di tutela rafforzata delle persone che attraverso un’interazione con la rete, i social e le piattaforme online sono esposte a tante insidiose minacce”.
Il Garante avrà il delicato compito di supportare le imprese, guidandole nel percorso delle informative, al fine di assicurarne il rispetto sostanziale e non solo formale, con costi accessibili” e in questo scenario “il regolamento europeo aiuta a fare ordine in casa”.
“I Garanti della privacy europei – ha ricordato – ritengono che la profilazione e il processo decisionale automatizzato possano comportare rischi significativi per i diritti e la libertà delle persone fisiche, che richiedono garanzie adeguate. Questi processi possono essere poco trasparenti, le persone fisiche potrebbero non sapere di essere profilate non comprendendone le conseguenze”.
Mattarella: “Dignità della persona al centro”
“La protezione dei dati personali è un tema che va assumendo un rilievo crescente nella società e nel nostro ordinamento” dice Mattarella nel suo messaggio. E proprio da un !discussione sul campo può venire un importante contributo per mettere a fuoco i rilevanti risultati fin qui ottenuti, i problemi rimasti aperti, le inedite frontiere che la dimensione digitale ha conquistato, offrendo a tutti noi ulteriori straordinarie opportunità ma ponendoci il dovere di assicurare sempre, nei nuovi contesti, tutela alla dignità della persona e alla sua sfera di riservatezza”.
Salvaguardare tutele e diritti
“Bisogna ripensare tutto: se non vogliamo che si dissolvano anche tutele e diritti, occorre fondare un nuovo diritto coerente col mondo nuovo, costruire una nuova politica ed una nuova geopolitica per gli spazi informi della Rete” ha detto la vice presidente del Garante Privacy Ginevra Cerrina Feroni. Secondo Feroni “bisogna identificare gli attori rilevanti, al di là dei titoli e delle forme, riconoscendo i veri rapporti di forza. Intorno a noi, tutto è cambiato ed oggi irreversibilmente, se non cambiamo anche noi, non sopravvivremo all’impatto – ha detto ancora -. Ciò che resterà saldo è il nostro unico parametro di riferimento, la nostra bussola: l’uomo al centro, al centro dell’ecosistema tecnologico, che certo non neghiamo, perché non potremmo mai negare la ragione per cui operiamo ed esistiamo”.