Celebrare i 25 anni di vita del Garante per la privacy, e identificare con tutti gli stakeholder del comparto, pubblici e privati, le principali sfide del futuro. Per non farsi cogliere impreparati dalla rapidità dei cambiamenti che caratterizzano l’era digitale promuovendo e rafforzando il diritto alla protezione dei dati, rispetto a senari in rapido mutamento come quelli della tutela dei minori online, dell’intelligenza artificiale, del telemarketing e della Pa digitale. Sono questi gli obiettivi dell’evento “State of Privacy ‘22”, organizzato dall’authority al Museo Ferroviario Nazionale di Pietrarsa, a Napoli, a conclusione del quale è stato firmato il “Manifesto di Pietrarsa”, che che chiede a chi lo sottoscvierà l’impegno a promuovere azioni e risultati quantificabili in ambiti specifici quali trasparenza, consapevolezza, educazione.
Al summit hanno partecipato oltre 250 tra rappresentanti di istituzioni nazionali e internazionali e amministrazioni, oltre che alcune delle società più coinvolte nella gestione delle infrastrutture digitali italiane e ad alcuni dei soggetti leader del mercato finanziario, delle big tech, delle associazioni per la tutela dei diritti dei consumatori, del mondo dei media, i quelli dei servizi di comunicazione, insieme ad esperti e a rappresentanti del mondo dell’università e della ricerca scientifica.
Nel suo intervento d’apertura Pasquale Stanzione, presidente dell’Autorità, ha parlato dei “nuovi territori da esplorare” nel campo della data protection, “dai neurodiritti alla gig economy, terreno sul quale il capitalismo delle piattaforme rischia di riprodurre nuove e più insidiose forme di caporalato”.
“Ci interrogheremo – sottolinea Stanzione – sui mutamenti che hanno caratterizzato il ruolo del Garante nel nostro ordinamento e in quello europeo, nel rapporto con il legislatore e, rispettivamente, con gli altri organi europei, sino a ipotizzare un vero e proprio ‘manifesto’ enunciante alcuni possibili obiettivi da perseguire nei prossimi anni”.
“Nell’analizzare questi aspetti e nel delineare alcune possibili direttrici da seguire – conclude Stanzione – netta sarà la consapevolezza del fatto che, per quanto nuovi e diversi, rispetto a 25 anni fa, possano essere i contesti, identica resta l’esigenza di tutelare la persona rispetto ai rischi di un uso distorsivo della tecnica, con il suo eccesso di mezzi e la sua povertà di fini”.
Tra i keynote speech anche quello di Paola Pisano, consigliere per l’economia digitale e l’innovazione tecnologica del Ministero degli Affari esteri, che nel suo intervento si è soffermata sulla collaborazione con il Garante in occasione della sperimentazione del voto elettronico per il rinnovo dei Comitati degli italiani all’estero e per il trasferimento di dati in Paesi terzi.
“I dati non sono una merce, non sono il petrolio del futuro, ma informazioni sugli esseri umani, e come tali vanno tutelati”, ha aggiunto Wojciech Wiewiorowski, Garante europeo della protezione dati.
Guido Scorza, componente dell’Autorità e curatore dell’evento, ha condiviso nel suo intervento i suoi “sogni” sul futuro della protezione dati, augurandosi che si riuscirà a “trasformare in realtà la trasparenza effettiva dei trattamenti, trasparenza che porta alla consapevolezza, consapevolezza che significa libertà”. “Per tradurre in realtà il sogno sui diritti, serve un nuovo patto sociale – aggiunge Scorza – che bilanci le nuove opportunità economiche con il rispetto della persona. Io sogno di ridisegnare i servizi e i prodotti a misura di bambini”.
La manifestazione “State of Privacy ’22” si è conclusa con la firma del “Manifesto di Pietrarsa”, che prevede una serie di iniziative per rendere trasparenti, accessibili e comprensibili le informative sul trattamento dei dati personali. Si punta così a passare da una trasparenza formale a una trasparenza effettiva, contribuendo ad accrescere il livello di consapevolezza delle persone al valore dei loro dati attraverso attività promozionali, campagne di informazione, giochi a premi, rubriche di attualità. Il manifesto prevede inoltre la progettazione di percorsi di formazione, anche a distanza, rivolti a bambini e anziani sul valore dei dati personali e per accrescere la loro consapevolezza nell’uso dei dispositivi e dei servizi digitali.
Tra i primi firmatari del manifesto, comunica l’authority, ci sono Polizia postale, Guardia di Finanza, Università Roma Tre, Fondazione Telefono Azzurro, Iliad, Ferrovie dello Stato italiane, Arduino, RoadHouse, Meta, Mediaset, Google, Carioca, Enel, @LawLab (Luiss), Mondadori, McDonald’s, TikTok, Sky e il divulgatore scientifico Marco Camisani Calzolari.