IL DECRETO

Privacy, il Governo allenta le maglie: meno paletti per stanare gli evasori fiscali

Semplificazioni per l’accesso ai dati dei cittadini da parte di amministrazioni e autorità: prevale l’interesse pubblico. Ridotto a 30 giorni il termine per i pareri sul Pnrr. Smart working solo a determinate condizioni per i dipendenti della PA

Pubblicato il 08 Ott 2021

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L’interesse pubblico prevale sul diritto alla privacy: questa in sintesi la posizione del Governo messa nero su bianco nel Decreto Capienze, che oltre a disciplinare le nuove regole per le riaperture, fissa una serie di paletti in capo al Garante Privacy sia riguardo all’accesso dei dati dei cittadini da parte delle amministrazioni pubbliche sia in merito ai pareri per le misure contenute nel Pnrr.

L’accesso ai dati da parte delle amministrazioni pubbliche

“Sono state introdotte, in coerenza con il quadro europeo, alcune semplificazioni alla disciplina prevista dal decreto legislativo 196/2003 del trattamento dei dati con finalità di interesse pubblico”, si legge nella nota di Palazzo Chigi. Che in buona sostanza si traduce nella possibilità, da parte delle amministrazioni pubbliche, incluse le Autorità e anche le Agenzie fiscali, di trattare i dati personali “in deroga” qualora dovesse prevalere l’interesse pubblico. E il decreto abbatte il potere dell’Autorità Garante di prescrivere misure di garanzia nel caso queste ultime andassero a limitare l’attività del pubblico. Non si fa esplicito riferimento alle attività in questione, ma la misura è strettamente legata in particolare alle questioni fiscali e alle nuove piattaforme al via quali la Superanagrafe dei conti correnti, il nuovo Redditometro e l’Anoninometro in capo all’Anagrafe tributaria per l’analisi del rischio evasione. In base al nuovo decreto sarà dunque possibile procedere all’incrocio delle informazioni.

30 giorni per i pareri sul Pnrr

L’altro provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri riguarda le tempistiche sui pareri del Garante Privacy in merito al Pnnr: il decreto ha ridotto il termine a 30 giorni.

Depotenziato da un lato il Garante è stato potenziato sul fronte della tutela del reato di revenge porn: è stata “potenziata la competenza del Garante al fine di prevenire la diffusione di materiale foto o video sessualmente espliciti”, si legge nel decreto.

Smart working nella pubblica amministrazione: condizioni e linee guida

Sul fronte dello smart working per i dipendenti pubblici, dopo l’approvazione del Dpcm del 24 settembre, è stato approvato il decreto ministeriale che disciplina il rientro al lavoro in presenza per tutti i dipendenti della a partire dal 15 ottobre.

“Nelle more della regolazione del lavoro agile nel Contratto collettivo nazionale, che è in avanzato stato di trattativa, e dell’adozione del Piano integrato di attività e organizzazione (Piao) – la cui struttura sarà presentata a breve in Conferenza Unificata – si torna al regime pre-pandemia”, si legge nel documento. Ma per lo smart working dovranno essere garantite le seguenti condizioni: l’invarianza dei servizi resi all’utenza; un’adeguata rotazione del personale autorizzato alla prestazione di lavoro agile, assicurando comunque la prevalenza per ciascun lavoratore del lavoro in presenza; l’assoluta riservatezza dei dati e delle informazioni trattati durante lo svolgimento del lavoro agile; un piano di smaltimento del lavoro arretrato, ove accumulato; la fornitura di idonea dotazione tecnologica al lavoratore; il prevalente svolgimento in presenza della prestazione lavorativa dei soggetti titolari di funzioni di coordinamento e controllo, dei dirigenti e dei responsabili dei procedimenti; la rotazione del personale in presenza ove richiesto dalle misure di carattere sanitario.

Riguardo all’emanazione delle Linee guida “sarà avviato rapidamente un confronto con le organizzazioni sindacali”.

Il mobility manager della Pubblica amministrazione

Istituita inoltre la figura del Mobility manager aziendale delle Pubbliche amministrazioni che “dovranno elaborare piani di mobilità per evitare sovraffollamenti sui mezzi pubblici e agevolare gli spostamenti casa-lavoro del personale dipendente”,

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