PRIVACY

Schede intestate a defunti e clochard: scoperta la centrale delle sim “fantasma”

Dodici denunciati, beni sequestrati per oltre 400mila euro e sanzioni per 6 milioni per violazioni della privacy. La Guardia di finanza mette le mani su 35mila “card” intestate anche a cittadini ignari, e utilizzate da bande criminali per evitare intercettazioni

Pubblicato il 30 Mag 2017

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Schede Sim intestate a persone decedute, a senza fissa dimora e a ignari cittadini, utilizzate anche per fini criminali e per evitare intercettazioni. A scoprire la truffa sono stati i finanzieri del Comando provinciale di Roma, che oggi hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo per un valore di oltre 400mila euro, emesso dal Tribunale di Roma, “sui beni – si legge in una nota della Gdf – di proprietà di una nota azienda capitolina attiva nel settore della telefonia mobile”.

Quello appena eseguito è l’ultimo provvedimento di un’indagine lunga e articolata che ha portato le Fiamme gialle del gruppo di Fiumicino a scoprire oltre 35.000 utenze di telefonia mobile indebitamente attivate tramite anagrafiche fantasma.

Le investigazioni, spiega la Guardia di finanza, hanno preso il via nel marzo del 2015, a seguito di un tentativo di rapina a una gioielleria del centro commerciale Cinecittà 2 sventato dalla Gdf dell’aeroporto di Fiumicino. “I malviventi, tutti caratterizzati da elevato spessore criminale – si legge nel comunicato – reperivano fondi necessari per la loro principale attività di narcotrafficanti grazie alla refurtiva oggetto delle numerose rapine messe a segno in vari negozi di preziosi, e utilizzavano schede telefoniche intestate ad altri soggetti al fine di criptare le comunicazioni intercettate”.

Le indagini partite da allora hanno consentito di accertare che le schede utilizzate per commettere i reati erano state attivate in punti vendita riconducibili tutti al medesimo master dealer. “Delle oltre 35.000 schede telefoniche illecitamente attivate, circa 12.000 sono risultate intestate a 3.000 cittadini stranieri – spiegano le fiamme gialle – tutti residenti presso il medesimo indirizzo, sede di una comunità religiosa, totalmente estranea ai fatti, notoriamente dedita all’assistenza di numerose persone senza fissa dimora”. Altre schede sequestrate sono risultate invece intestate a persone decedute o inesistenti, mentre un una parte è stata attivata utilizzando indebitamente i dati personali di ignari clienti del dealer, in violazione di ogni norma sulla privacy e sulla protezione dei dati personali.

“La società coinvolta, oltre a fornire ai malviventi numeri telefonici sempre diversi e quindi, seppur intercettabili, difficilmente riconducibili ai reali utilizzatori – spiega la Guardia di Finanza – si è servita delle schede illegalmente inserite al fine di ottenere illecitamente oltre 400.000 euro di bonus da uno dei principali operatori telefonici, previsti per il gestore del dealer al raggiungimento di determinate soglie di attivazioni di schede Sim”.

Le indagini si sono concluse con la denuncia 12 persone che dovranno rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, all’accesso abusivo a sistemi informatici e al trattamento illecito dei dati personali. Oltre al sequestro di 400mila euro, la collaborazione con il Nucleo Speciale Privacy della Guardia di Finanza di Roma ha portato a sanzioni amministrative in materia di privacy per 6.000.000 di euro.

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