Tegola dell’Irlanda su WhatsApp. L’Autorità per la Privacy (Data Privacy Commissioner – Dpc) ha multato il servizio di messaggistica con 225 milioni per violazione delle norme a tutela dei dati personali: nel mirino la condivisione delle info personali con altre società di Facebook. Si tratta della più grande sanzione inflitta finora dal Dpc.
Il Dpc, principale regolatore della privacy dei dati per Facebook dato che il social ha in Irlanda la sede legale, ha ordinato al servizio di messaggistica di rendere conforme il trattamento dei dati adottando una serie di azioni correttive specifiche.
WhatsApp ha subito fatto sapere di essere pronto a fare ricorso contro la sentenza. Forniamo – ha spiegato un portavoce – “un servizio sicuro e privato. Abbiamo lavorato per garantire che le informazioni che forniamo siano trasparenti e complete e continueremo a farlo. La sanzione è del tutto sproporzionata”.
Le autorità di regolamentazione dei dati di altri otto Paesi europei hanno attivato un meccanismo di risoluzione delle controversie dopo che l’Irlanda ha condiviso con loro la decisione provvisoria in relazione all’indagine su WhatsApp, indagine avviata a dicembre 2018. “A luglio una riunione del Comitato europeo per la protezione dei dati chiesto al Dpc di aumentare la multa proposta sulla base di una serie di ulteriori fattori – precisa il regolatore irlandese – A seguito di questa rivalutazione il Dpc ha imposto una multa di 225 milioni di euro a WhatsApp”.