L’avvocato polacco Wojciech Wiewiorowski è stato scelto dalla Commissione libertà civili, affari interni e giustizia (Libe) del Parlamento europeo per diventare il prossimo Garante privacy europeo o European data protection supervisor (Edps). Wiewiorowski ha ottenuto 36 voti contro i 25 del candidato francese Yann Padova e i 3 dell’ungherese Endre Szabó.
Ieri la commissione ha interrogato i tre candidati e stamane la scelta degli eurodeputati della Libe è andata sul polacco, che è stato garante aggiunto per la protezione dei dati al fianco dell’Edps Giovanni Buttarelli, il magistrato italiano scomparso ad agosto di quest’anno. Wiewiorowski al momento agisce come sostituto per il Garante in attesa della scadenza naturale del mandato, il 5 dicembre.
Una carriera nella data protection
Il Garante europeo della protezione dei dati verrà nominato di comune accordo dal Parlamento europeo e dal Consiglio per un mandato di cinque anni, si legge nella nota dell’Europarlamento. Il presidente della commissione Libe trasmetterà l’esito del voto alla Conferenza dei presidenti, composta dal presidente dell’Eurocamera, David Sassoli, e dai leader dei gruppi politici. Dopo la loro conferma, il Parlamento e il Consiglio procederanno alla nomina formale del nuovo Edps.
Prima della nomina (nel 2014) come Garante aggiunto di Buttarelli, Wiewiorowski ha ricoperto il ruolo di Ispettore generale per la protezione dei dati personali presso il Garante privacy polacco (dal 2010 al 2014). L’avvocato polacco è stato anche vice presidente del Working Party Article 29 Group.
Il lascito di Buttarelli
Lo European Data Protection Supervisor è l’autorità indipendente dell’Unione europea per la protezione dei dati. Supervisiona il modo in cui le istituzioni e gli organi dell’Ue trattano i dati personali per garantire il rispetto delle norme sulla privacy e fornisce consulenza su tutti gli aspetti del trattamento dei dati personali e sulle relative politiche e normative. Il Garante collabora inoltre con le autorità nazionali dei paesi dell’Ue per garantire coerenza nella protezione dei dati.
Lo scorso febbraio l’Edps ha pubblicato il suo primo Report annuale dell’era Gdpr, il regolamento privacy dell’Unione europea entrato in vigore a maggio 2018. Buttarelli aveva indicato l’urgenza di “un accordo sulla nuova ePrivacy Regulation”, ma anche la necessità di saper guardare oltre le regole, perché il mondo digitalizzato richiede soluzioni a tutto campo, un rinnovato focus sull’etica e una più estesa cooperazione tra regolatori.
Il Garante europeo aveva indicato l’intenzione di spingere in particolare sulla collaborazione dell’Edps con l’Edpb (il Comitato europeo per la protezione dei dati previsto dal Gdpr, dedicato alle norme relative all’obbligo di coerenza e collaborazione tra le autorità nazionali di controllo), le organizzazioni internazionali e altri attori. L’anno scorso l’Edps ha lanciato l’iniziativa Digital Clearinghouse per riunire regolatori di settori diversi, come le autorità antitrust, i garanti privacy e le associazioni dei consumatori, allo scopo di sviluppare strumenti comuni per rispondere alle sfide dell’economia digitale.