IL CASO

Sexgate, Microsoft difende Bill Gates. Ma spunta un’indagine “segreta”

Il colosso di Redmond conferma il ruolo di presidente onorario per il fondatore accusato dai media Usa di comportamenti scorretti verso le dipendenti. Gli investitori attivisti in pressing per un report sul pay gap

Pubblicato il 19 Mag 2021

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Bill Gates resta presidente onorario di Microsoft e capo della Fondazione Bill and Melinda Gates. Nonostante le accuse di molestie sessuali sul lavoro mosse verso l’imprenditore e filantropo americano, le due organizzazioni hanno confermato la fiducia in Gates.

Ma non è solo l’immagine del fondatore di Microsoft a rimanere offuscata dalle insinuazioni di una condotta scorretta nei confronti delle dipendenti. È l’intera Microsoft a rischiare un danno di reputation che si aggiunge a storie di discriminazione di genere emerse nel 2018. Il fondo Arjuna Capital, che investe anche in titoli Microsoft, ha detto che tornerà in pressing perché l’azienda renda note le sue politiche a favore dell’uguaglianza di genere.

Microsoft ha indagato sull’affair tra Gates e una dipendente

Nei giorni scorsi i media Usa hanno scritto che Gates avrebbe lasciato il posto di ceo di Microsoft, ora ricoperto da Satya Nadella, in seguito a una relazione con una ex dipendente. La Bill and Melinda Gates Foundation ha dichiarato che non sta indagando su tali accuse perché rivolte in forma anonima e non corroborate da prove.

Microsoft a sua volta ha rivelato di aver condotto, tramite uno studio legale esterno, un’indagine a fine 2019 dopo che una ingegnere del software aveva scritto in una lettera di aver avuto, diversi anni prima, una relazione sentimentale con Bill Gates.

Il portavoce di Gates ha spiegato che si tratta di una storia risalente “a quasi venti anni fa e terminata in modo amichevole”, ma si è rifiutato di chiarire perché i risultati dell’indagine interna non siano pubblici e perché la stessa notizia dell’indagine emerga solo ora.

Sul divorzio da Melinda “solo falsità”

Il New York Times  e il Wall Street Journal insinuano che il problema non è la singola relazione ma un comportamento abituale da parte di Gates nei confronti delle donne: avances che avrebbero messo a disagio le sue collaboratrici e dipendenti sia in Microsoft che presso la Bill and Melinda Gates Foundation.

Il 3 maggio la coppia ha annunciato la decisione di divorziare dopo 27 anni insieme e i media hanno scritto che Melinda, messa da parte dal marito in ogni processo decisionale e “scioccata” dai presunti legami di Bill con Jeffrey Epstein, abbia scelto di sciogliere il matrimonio.

“Mi lascia molto deluso vedere che siano state pubblicate tante falsità sulla causa, le circostanze e le tempistiche del divorzio di Bill Gates”, ha commentato il suo portavoce . E ancora: “La descrizione degli incontri di Gates con Epstein e altre persone per ragioni filantropiche non è accurata”.

A rischio la capacità di Microsoft di attrarre talenti?

Per Natasha Lamb, managing partner di Arjuna Capital, le dimissioni da ceo di Microsoft sono state una mancata presa di responsabilità da parte dell’imprenditore e dell’azienda e le rivelazioni degli scorsi giorni costituiscono “un vero danno per Microsoft e la sua capacità di attrarre e trattenere talenti in ottica di diversity”. 

“Il caso di Bill Gates è un classico esempio di denaro e potere”, afferma la Lamb. “Provarci con le dipendenti era evidentemente una prassi. È così che ha conosciuto anche la moglie. Resta aperta la domanda: il Cda e gli executive di Microsoft come stanno affrontando le accuse di molestie sessuali in azienda?”

Le accuse sul pay gap: sfiorata la class action

Nonostante il pressing di Arjuna Capital è tuttavia improbabile che gli azionisti di Microsoft diano un peso alle accuse rivolte a Bill Gates: Microsoft va a gonfie vele, con utili stellari e il prezzo delle azioni che continua a salire, e nessuno vorrà rischiare di interrompere una lunga striscia positiva di prestazioni finanziarie.

Nel 2019 Arjuna Capital ha chiesto ai suoi azionisti detentori di titoli Microsoft di votare perché l’azienda pubblicasse un report annuale sulla diseguaglianza di genere negli stipendi. Microsoft ha chiesto agli investitori di bocciare la proposta e così è stato, anche se il 30% si è espresso a favore.

Nel 2018 le dipendenti di Microsoft impiegate negli Stati Uniti in mansioni tecniche hanno presentato 238 reclami interni per episodi legati a discriminazione di genere o molestie sessuali tra il 2010 e il 2016, come emerso dai documenti dei legali dell’accusa resi pubblici. Le dipendenti hanno fatto causa a Microsoft accusandola di aver sistematicamente negato aumenti di stipendio e promozioni alle dipendenti, favorendo i colleghi uomini; potenzialmente sarebbero state 8.000 le donne colpite da discriminazione, tanto che allora si parlò di rischio class action per il colosso di Redmond.

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