“Il panorama delle comunicazioni satellitari sta evolvendo in modo straordinario e nei prossimi anni assistermo a una vera e propria rivoluzione. E anche per quel che riguarda i player in campo la quantità sta crescendo a vista d’occhio. A colossi europei come Ses e Eutelsat, ma anche Telespazio, per restare in Europa vanno affiancandosi realtà fino a qualche anno fa inesistenti nel mondo della space economy. Caso emblematico SpaceX di Elon Musk balzata agli onori della cronaca mondiale grazie alla costellazione Starlink. E la lista delle “emergenti” si allunga sempre di più”. In occasione dell’edizione di fine anno di Telco per l’Italia Pietro Santoriello Consultant Space Practice di Partners4Innovation (Gruppo Digital360) fa il punto con CorCom sull’evoluzione dello scenario del segmento Satcom su cui si stanno concentrando molti degli investimenti su scala globale.
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Santoriello, quali sono i principali progetti europei in tema di connettività satellitare?
In Europa, quando si parla di connettività satellitare, due progetti si distinguono particolarmente: lo European Union Governmental Satellite Communications (GovSatCom) e Iris2. Entrambi hanno l’obiettivo di potenziare le capacità di connessione e sicurezza satellitare nell’Unione Europea. GovSatCom è pensato per offrire servizi satellitari sicuri e resilienti, a supporto delle comunicazioni governative, militari e civili critiche nell’Ue. Parallelamente, l’iniziativa Iris2 mira a migliorare l’infrastruttura comunicativa dell’Ue attraverso una nuova generazione di satelliti, garantendo prestazioni superiori e una maggiore sostenibilità ambientale.
Le big tech stanno mettendo in campo risorse a nove zeri per competere con i colossi tradizionali. Quali le iniziative più importanti?
Grandi aziende come SpaceX, con la sua costellazione Starlink, e Amazon, attraverso il progetto Kuiper, insieme a giganti come Google, stanno investendo pesantemente per migliorare l’accesso e la qualità delle reti satellitari. Apple ha appena annunciato un investimento fino a 1,5 miliardi di dollari in Globalstar. Queste aziende adottano un approccio radicalmente innovativo con l’obiettivo di trasformare le comunicazioni su scala globale. SpaceX, ad esempio, sta lanciando una vasta rete di satelliti a bassa orbita per offrire connessioni Internet veloci anche nei luoghi più remoti. Amazon, con Kuiper, mira a entrare e competere in questo mercato dinamico e in crescita. Nel frattempo, Google sta esplorando modi per integrare i servizi satellitari nelle sue offerte, potenziando così la sua capacità di fornire soluzioni di rete di avanguardia. Questa tendenza tra le Big Tech rappresenta una sfida crescente per le compagnie di telecomunicazioni.
Quali sono le prospettive di crescita della connettività satellitare di qui ai prossimi anni?
Il panorama della connettività satellitare è talmente promettente che le società di analisi rivedono in continuazione gli outlook per i prossimi anni. Ad esempio Markets&Markets stima un giro d’affari da quasi 15 miliardi di dollari entro il 2030. Precedence Research alza la stima a 22,5 miliardi entro la fine del decennio per arrivare a 37,6 miliardi nel 2034. Quel che si può affermare con certezza è che si crescerà a tassi di crescita almeno al raddoppio rispetto a quelli odierni. Un’espansione alimentata dalla crescente richiesta di connessioni Internet in regioni remote e meno servite, dove le infrastrutture tradizionali fanno fatica ad arrivare. E soprattutto dall’abbattimento dei costi dei satelliti che sta sortendo un aumento dei player di mercato. Questo contesto dinamico indica che la connettività satellitare giocherà un ruolo sempre più cruciale nel panorama globale delle telecomunicazioni, supportando una vasta gamma di applicazioni.