LA NUOVA TESTATA

Spaceconomy360, l’avventura “spaziale” di Digital360

News, approfondimenti, interventi a firma di esperti e una newsletter quindicinale. Puntiamo a esplorare le potenzialità dell’economia dello Spazio, anche e soprattutto grazie alla convergenza con le tecnologie digitali. Vi aspettiamo a bordo!

Pubblicato il 01 Mar 2022

Screenshot 2022-02-28 at 17-11-15 SpacEconomy 360

Una testata dedicata alla Space Economy per capire quali opportunità si aprono per il nostro Paese dall’integrazione delle tecnologie figlie dello Spazio e quelle del digitale. Diamo il via alla nostra avventura editoriale, Spaceconomy360.it, nuova testata del Gruppo Digital360. Iniziativa che fa il paio con la practice advisory di P4I- Partners4Innovation che offre una gamma di servizi di consulenza su normativa, regolamentazione e sicurezza informatica rivolti in particolare ad imprese innovative del settore aerospaziale ma anche a quelle che vorranno investire nel comparto.

Con SpacEconomy360 si amplia ulteriormente l’offerta editoriale del Network Digital360, che raggiunge quota 26 portali online, con una media mensile di 2,5 milioni visitatori unici mensili – sottolinea il ceo Raffaello Balocco -. La nuova testata si focalizzerà su un settore strategico per il Paese, andando ad approfondire, in particolare, gli impatti e i benefici che le tecnologie spaziali possono avere sul business all’interno dei molteplici settori economici”.

L’evoluzione del mercato della space economy, con la combinazione delle nuove tecnologie digitali, la nascita di nuove imprese e l’ingresso di attori tradizionalmente non legati all’industria dello spazio, sta portando una profonda innovazione di processi, prodotti, servizi e modelli di business nel settore, che richiede nuove capacità di programmazione, di analisi e di organizzazione – aggiunge il ceo Gabriele Faggioli – La practice di advisory intende affiancare da un lato gli attori della filiera spaziale italiana nello sviluppo della loro attività anche verso le industrie di altri settori e, dall’altro, consentire di trovare nei prodotti e servizi della space economy i driver per nuove innovazioni, con un approccio multidisciplinare di natura legale, tecnologica, di cybersecurity e con una competenza che integra formazione continua e collaborazione con enti e istituti di ricerca”.

Direttore di Spaceconomy360.it è Mila Fiordalisi, già direttore di CorCom.

“La nuova avventura editoriale nasce dall’idea di allargare il raggio d’azione, ampliare gli approfondimenti e offrire ai lettori una ‘piattaforma’ d’informazione dedicata. La nostra ambizione è diventare un punto di riferimento a livello nazionale anche e soprattutto tenendo conto della convergenza sempre più stretta fra Space e Digital Economy”, sottolinea Mila Fiordalisi.

La “convergenza” con il digitale è già in atto e sempre più lo sarà grazie alla discesa in campo di un numero crescente di attori, le big tech in pole position – ad aprire le danze imprenditori quali Jeff Bezos, Elon Musk e Richard Branson – ma anche startup e imprese di piccole e medie dimensioni che vanno ad affiancarsi ai colossi storici.

L’Italia oltre a vantare una lunga tradizione e una consolidata leadership nel settore dello Spazio punta a rafforzare il proprio ruolo: siamo il quinto Paese al mondo considerando il rapporto investimenti-Pil, secondi in Europa dopo la Francia e per la prima volta abbiamo superato la Germania.

Nel Pnrr sono previsti fondi ad hoc per lo sviluppo di tecnologie e servizi in particolare nell’ambito dell’Osservazione della Terra – circa 1,5 miliardi – su cui si stanno concentrando le principali economie mondiali. Fondi che si sommano a quelli previsti nell’ambito del Fondo complementare e del Piano Strategico Space Economy, un “tesoretto” da oltre 4 miliardi. Nei giorni scorsi il ministro per la Transizione digitale Vittorio Colao – che la delega all’aerospazioha annunciato che” l’Italia ambisce a essere uno dei protagonisti europei nel settore dello Spazio. L’Europa è posizionata nello scacchiere internazionale nella migliore posizione per poter essere un fattore facilitatore del dialogo: bisogna stabilire regole, chi gestirà il traffico, chi farà il vigile dello Spazio, chi dovrà gestite operazioni delicate, e, data la situazione geopolitica internazionale, sono convinto che l’Europa può essere un protagonista in questo ambito e noi abbiamo l’intenzione di dare il nostro contributo”.

Colao ha ricordato che il mercato della Space economy “vale oggi quasi 340 miliardi di dollari di ricavi a livello globale, provenienti in prevalenza dai servizi satellitari. Si stima, e questo è un dato importante, che raggiungerà i 642 miliardi entro il 2030”,

La raccolta e l’analisi delle immagini dai satelliti – centinaia quelli che saranno lanciati in orbita nei prossimi anni nell’ambito di importanti missioni – permette di mappare i territori, verificare cosa sta accadendo a seguito del cambiamento climatico ed elaborare strategie di difesa e protezione ambientale. La sfida green è decisamente quella su cui si stanno concentrando i riflettori e fa il paio con un’altra grande sfida: quella della sicurezza. Le politiche e le strategie di Difesa fanno sempre più leva sugli “scudi” spaziali: lo “Spazio” è terreno di cooperazione ma anche di scontro, chi domina lo Spazio domina il mondo – sostengono gli esperti. E non è un caso se la guerra di Putin contro l’Ucraina ha fatto scattare l’allarme anche oltre i confini terrestri e ad aprire il dibattito anche e soprattutto su cosa ne sarà di progetti fondamentali a partire da quello della Stazione spaziale internazionale.

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