L’ANALISI

Uno space bureau nell’Agcom americana: la connettività satellitare nuovo fronte regolatorio?



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La Federal Communication Commission nomina Jay Schwarz a capo dell’ufficio dedicato a definire le politiche spaziali. Una mossa che a catena impatterà sulle autorità europee? Sarà necessario dotarsi di esperti e prevedere responsabili ad hoc?

Pubblicato il 7 feb 2025



Italia 2

Negli Stati Uniti, la Federal Communications Commission (Fcc) ha annunciato la nomina di Jay Schwarz come capo del nuovo Space Bureau. Schwarz torna alla Fcc dopo un periodo nel settore privato, avendo precedentemente servito in vari ruoli all’interno dell’organizzazione, tra cui il Wireline Competition Bureau e il Wireless Telecommunications Bureau.

Il passo sembrerebbe indicare un crescente interesse e un impegno nel fronte regolatorio delle comunicazioni satellitari, un settore in rapida evoluzione e di fondamentale importanza per il futuro delle telecomunicazioni globali. La decisione della Fcc di creare uno Space Bureau e di affidarlo a Schwarz non è, infatti, soltanto un aggiornamento strutturale interno, ma rappresenta un potenziale punto di riferimento che potrebbe influenzare anche le autorità regolatorie europee. In particolare, si pone la questione se anche in Europa sia necessario creare simili strutture per gestire le complessità e le sfide uniche del settore della connettività satellitare.

Il contesto europeo

In Europa, il dibattito è già in corso. Il Commissario Agcom, Giacomelli, ha sollevato la questione del controllo delle infrastrutture strategiche di connettività, sottolineando l’importanza di definire chiaramente il ruolo del pubblico e del privato. L’esempio di Starlink, la costellazione satellitare di Elon Musk, evidenzia le sfide regolatorie e geopolitiche attuali. Nonostante Starlink operi in Italia secondo le regole vigenti per la qualità del servizio e la tutela dei consumatori, le questioni più ampie di frequenza e autorizzazione sono gestite dal Mimit, non da Agcom.

La legge sullo spazio, introdotta dal governo italiano nel 2024, prevede una riserva di capacità satellitare per garantire servizi strategici in caso di blackout della rete terrestre. Questa legge anticipa le normative europee, segnalando una crescente attenzione verso la sicurezza e l’autonomia nelle comunicazioni satellitari.

Progetti e prospettive future

A livello europeo, il progetto Iris2 mira a ridurre la dipendenza da operatori esterni come Starlink, pianificando un sistema satellitare europeo che sarà operativo non prima del 2030. Questo progetto, coinvolgendo anche imprese italiane come Telespazio, rappresenta un passo significativo verso l’indipendenza tecnologica. Tuttavia, la lentezza nel suo sviluppo solleva preoccupazioni sulla capacità dell’Europa di rispondere alle rapide evoluzioni nel panorama globale delle telecomunicazioni.

La riflessione proposta da Giacomelli sul ruolo delle grandi piattaforme e degli Over-the-Top (Ott) evidenzia l’assenza di soggetti europei in grado di competere su scala globale. Ciò solleva interrogativi sulla sufficienza delle attuali strategie normative e regolamentari europee nel contesto tecnologico moderno.

Necessaria una strategia europea

La decisione della Fcc di istituire uno Space Bureau guidato da Jay Schwarz sottolinea l’importanza crescente delle comunicazioni satellitari. Mentre gli Stati Uniti avanzano in questo settore, l’Europa deve considerare se adottare misure simili per garantire che non solo resti competitiva, ma anche che le sue infrastrutture strategiche siano adeguatamente protette e gestite. La creazione di uffici dedicati e l’inclusione di esperti potrebbero diventare elementi essenziali per affrontare le sfide imminenti in questo campo.

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