Fake news e disinformazione, in cantiere la commissione bicamerale di inchiesta che punti a “indagare sulla diffusione intenzionale e massiva di informazioni false o fuorvianti attraverso internet”. Lo prevede una proposta di legge a prima firma di Emanuele Fiano (Pd), incardinata a luglio (quando ancora c’era il Governo Lega-5 stelle) nelle commissioni Cultura e Trasporti alla Camera. I relatori sono Anna Ascani (Pd) per la VII e Raffaella Paita (Pd) per la IX.
Nella relazione illustrativa del progetto viene messa in luce l’esigenza di proteggere le “occasioni di maggiore partecipazione che offre la vita sociale e politica, seriamente minacciate dalle informazioni false e hate speech che si diffondono on line – dice Paita -. Le cosiddette bufale, non sono certamente una novità nel mondo dell’informazione tradizionale: la novità è rappresentata dalla rete internet e dalle sue caratteristiche proprie”.
Durante l’ultima seduta (giovedì 25 luglio) sono arrivate dallo stesso Pd, dal Movimento 5 stelle e da Forza Italia richieste di audizioni.
Tra i compiti della bicamerale l’individuazione del modo in cui le fake news vengano fatte circolare “mediante la creazione di false identità digitali“, verificando anche l’eventuale connessione con gruppi organizzati o “Stati esteri che se ne servono allo scopo di manipolare l’informazione e di condizionare l’opinione pubblica”. Soprattutto per “consultazioni elettorali e referendarie”.
Compito della commissione anche quello di verificare “se e in quale modo” la disinformazione on line sia “sostenuta anche finanziariamente da gruppi organizzati o da Stati esteri”.
Si punta inoltre a rilevare “eventuali iniziative di carattere normativo o amministrativo ritenute necessarie” per contrastare la diffusione di informazioni false, soprattutto in campagna elettorale; valutare l’adeguatezza delle misure introdotte dalle piattaforme on line per prevenire la disinformazione e verificare la possibilità che queste ultime adottino un “codice di autoregolazione” ad hoc, per prevenire la diffusione di fake news.
Si prevede che i lavori della bicamerale, composta da 20 deputati e 20 senatori, si concludano “entro 24 mesi dalla sua costituzione”, con una relazione finale al Parlamento sui risultati delle indagini. La commissione, però, può riferire alle Camere “ogni volta che lo ritenga opportuno e comunque al termine del primo anno di attività”.
Come sempre nel caso di commissioni di inchiesta si prevede che essa proceda indagini e esami “con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria”. Previsto anche l’obbligo del segreto per documenti e atti coperti dal segreto per componenti, funzionari e personale, compreso ogni eventuale collaboratore della bicamerale.