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Facebook si allea con l’Oms contro i “no vax”: sul social solo info certificate

Gli utenti verranno indirizzati automaticamente verso pagine web create da organismi ufficiali di sanità pubblica come il Center for Disease Control and Prevention negli Stati Uniti e la stessa Organizzazione mondiale della sanità. Coinvolta anche Instagram

Pubblicato il 05 Set 2019

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Facebook prende posizione contro la corrente “no vax”: il social network indirizzerà automaticamente gli utenti alla ricerca di informazioni, o che utilizzano hashtag inerenti, verso pagine web create da organismi ufficiali di sanità pubblica. Chi accederà alle pagine e ai gruppi di Facebook e Instagram in materia di vaccini, o farà ricerche specifiche, avrà accesso a un modulo informativo e a un collegamento che lo porterà ai siti dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) negli Stati Uniti e all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in altre parti del mondo.

L’Oms accoglie con favore l’impegno di Facebook a garantire che gli utenti trovino informazioni certificate: “Abbiamo discusso per diversi mesi con Facebook sulla necessità di garantire che le persone possano accedere a informazioni autorevoli sui vaccini, in modo da ridurre la diffusione di dati inesatti – sottolinea il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus – che rappresenta una grave minaccia per la salute globale e potrebbe invertire decenni di progressi compiuti nella lotta alle malattie prevenibili: morbillo, difterite, epatite, poliomielite, colera, febbre gialla, influenza”.

“Le principali organizzazioni digitali – precisa il Dg – hanno una responsabilità nei confronti dei loro utenti: garantire che possano accedere a dati corretti sui vaccini. Sarebbe bello vedere tutti i social e le piattaforme di ricerca unirsi per sfruttare insieme le loro peculiarità. Questi sforzi – conclude Ghebreyesus – devono essere accompagnati da passi concreti da parte dei governi e del settore sanitario, per promuovere la fiducia nei confronti delle vaccinazioni e rispondere ai bisogni e alle preoccupazioni dei genitori”.

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